Niente sesso, siamo tecnici

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 “Tutti gli organi del partito funzionano: devono funzionare perciò anche gli organi genitali”. Erano i tempi del Fascio quando il segretario del Pnf Achille Starace (detto l’Oca) faceva del sesso uno strumento di propaganda e di comunicazione politica. Odiosa, perché diretta a discriminare e perseguire comportamenti ‘devianti’. I gay Non si arrivò a leggi speciali sugli omosessuali semplicemente perché secondo il regime non esistevano.

Il Duce era un ‘macho’ e come lui dovevano essere anche tutti gli italiani. La potenza sessuale era un fattore determinante nell’immaginario fascista. Poi arrivò la Democrazia Cristiana e di sesso non si sentiranno più accenni nella comunicazione politica fino all’arrivo di Bettino Craxi e dei Socialisti al governo. Come dimenticare De Michelis? L’immagine godereccia e ridanciana del ministro discotecaro pieno di donne segnò un’epoca.

La parabola berlusconiana, invece, riassume in sé tutto l’iter della prima repubblica. Dall’esordio mieloso stile famiglia del ‘mulino bianco’ al bunga bunga. Il passo non è stato breve, ci son voluti vent’anni, ma è stato un crescendo wagneriano. Il modello clerico-machista di Berlusconi ha pagato, l’italiano medio vi si riconosceva in pieno. Le crociate anti-gay e le posizioni ultraconservatrici sul matrimonio hanno costituito un vessillo del Pdl.

L’ipocrisia di fondo non è mai stata un problema perché la comunicazione della destra è stata incentrata sulla difesa dei valori tradizionali e sulla paura del ‘diverso’, aspetti presenti in larghi strati della società italiana e quindi facilmente riconoscibili. Il clima da crociata ideologica imposto dalla destra ha impedito qualsiasi passo legislativo in favore delle coppie di fatto. Difesa della famiglia e passione per le donne sono stati cavalli di battaglia ostentati e vincenti, fino a quando sulla scena sono comparse le minorenni, le escort e il bunga-bunga.

Il re si è trovato nudo ( ‘col culo flaccido” direbbe la consigliera regionale Nicole Minetti) quando l’indignazione si è sedimentata in una parte importante del suo elettorato: donne sopra i cinquant’anni a bassa scolarizzazione. Con il governo Monti il sesso è tornato dove stava ai tempi della Dc: niente sesso, siamo tecnici. La comunicazione politica è diventata asessuata, una scelta netta per marcare il cambiamento nello stile e nei costumi rispetto a Berlusconi. Meno feste scollacciate e più foto con il Papa, incontrato ben 4 volte in sei mesi. I tecnici al voto cattolico ci tengono, probabilmente anche in previsione futura.


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