Casa Pound. Dopo l’aggressione a Parma alla Sen. Albertina Soliani, le proposte per un’azione civile concreta

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di Istituto Cervi
L’Istituto Alcide Cervi ha già espresso sentita solidarietà alla sen. Albertina Soliani, vicepresidente dell’Istituto, coinvolta negli scontri di domenica 13 maggio a Parma tra militanti di Casa Pound e militanti antifascisti.

La condanna unanime delle circostanze incresciose in cui l’evento si colloca fotografa una deriva di provocazione antidemocratica che non può solo indignare, ne tanto meno sorprendere.

Questi fenomeni sono usciti dall’eccezione per diventare cronaca seriale in moltissime città, dove la presenza “ufficiale” di Casa Pound si fonde e si confonde con frange violente, neonaziste, xenofobe, extrademocratiche.

Ciò che è successo a Parma, alla senatrice Soliani come a tanti cittadini presenti, verrà rimpallato in una contrapposta versione degli eventi. Ma l’unico, incontrovertibile fatto è che la provocazione cercata e reiterata, il ricorso a simboli, temi, parole, ideologie semplicemente contrarie allo spirito repubblicano, ha nuovamente occupato con la forza l’informazione.

Visibilità di una minoranza violenta, e assuefazione all’uso delle spranghe in  luogo delle parole: ecco i risultati dell’ennesimo fatto di cronaca, più simile ad una strategia che ad una serie di episodi

Quello che con amarezza e determinazione ci chiediamo è quanti altri “trafiletti”, quante altre indignazioni dovremo contare prima che si chiamino queste schiere con il nome che portano orgogliosamente: fascisti. E per ricordare a tutti, alle istituzioni in primis, che il fascismo e i fascisti sono fuori dalla legge e dalla Costituzione.

Come presidio civile e istituzionale presente sul dibattito nazionale da 40 anni, l’Istituto Cervi è cosciente da tempo dell’urgenza di una azione permanente e quotidiana che rimarchi i confini del lecito, che tracci nuovamente una soglia democratica che evidentemente è andata persa  negli anni. Sono gli Antidoti Antifascisti che abbiamo messo in campo sul territorio reggiano insieme ad altre agenzie della memoria e dell’impegno (Anpi, Istoreco, Cgil, Arci e tanti altri), per seminare nelle generazioni (nessuna esclusa) pirma di tutto conoscenza del fenomeno, e parallelamente una nuova stagione di consapevolezza antifascista “del terzo millennio”.

Sul piano nazionale, il principale appello è rivolto alle istituzioni, un cammino iniziato a fianco dell’ANPI nazionale e che presuppone un coinvolgimento ai massimi livelli delle autorità e delle forze civili del Paese affinchè concorrano a rialzare la soglia di guardia e di vigilanza democratica, come avviene in altre parti d’Europa, per non cedere ulteriore campo d’azione (semmai arretrarlo) a tentazioni nostalgiche che hanno goduto di eccessiva impunità.

Per l’Istituto Cervi la “Zona Democratica” è un obiettivo prioritario e strategico, non più rimandabile, dove la forza degli enti locali associati in tutta Italia si fonde con il vasto pubblico che affolla Casa Cervi nelle date consacrate alla democrazia, e non solo. Rimaniamo convinti che esista una richiesta della cittadinanza attiva per una “certezza del diritto” nei confronti di simili manifestazione tutt’altro che isolate, e che permanga parimenti un  dovere di presidio costituzionale da parte di tutti gli enti territoriali. Casa Cervi ci metterà il lavoro, il patrimonio ideale, la forza propositiva, e contiamo di avere insieme a noi le forze migliori della Nazione.


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