Il giornalismo televisivo tra autonomia e dipendenza
– di Giovanna Olita

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(scheda introduttiva)

Lo studio che ho effettuato nasce dalla consapevolezza che bisogna sempre vigilare sulla tutela del giornalismo, fondamentale strumento di libertà e democrazia. Partendo dall’esame approfondito di alcune teorie come l’agenda setting, il gatekeeping e il newsmaking, ho realizzato un’analisi su quattro testate giornalistiche: Tg1, Tg5, Tg3 e Tg La7. Inizialmente ho riportato le teorie sulle quali mi sono basata per realizzare lo studio; successivamente ho preso in esame l’edizione principale dei telegiornali, quella serale, e per due settimane, dal 17 al 30 Ottobre, ho analizzato i notiziari di queste testate. Poiché la maggior parte dei Tg va in onda allo stesso orario, ho scaricato dalla rete le edizioni da esaminare per avere anche la possibilità di poter interrompere la registrazione e annotare tutti i dati. Inizialmente ho segnato solo i servizi mandati in onda e i loro tempi di durata; dopodiché, scendendo maggiormente nello specifico, ho messo in evidenza le principali differenze tra un telegiornale e l’altro. Le varianti principali sono: la durata media dei singoli pezzi, il numero totale dei servizi mandati in onda in ogni edizione, gli argomenti trattati, i criteri di selezione e le numerose esclusioni quotidiane. Dai dati ottenuti emerge che i telegiornali non danno allo spettatore un’informazione completa a 360º. Oltre alla quasi totale assenza di notizie riguardanti l’ambiente, le scienze e la cultura, spesso vengono escluse notizie che, se trasmesse, andrebbero contro gli interessi politici o di alcune grosse aziende.


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