Appelli

Articolo21 aderisce alla piattaforma della manifestazione del prossimo 7 ottobre

Articolo21 è parte integrante dei movimenti che si sono uniti alla Cgil nella piattaforma “La via maestra”. Partecipammo all’iniziativa che lanciò nello scorso maggio il...

L’informazione di Mauro Rostagno aveva una regola, mai in ginocchio dinanzi a nessuno

Proviamo a raccontare del giornalista Mauro Rostagno,  da un altro punto di vista. Arriveremo alla mafia e alla violenza, contro la quale in quel 1988 si scagliava dagli schermi di Rtc, tv locale di Trapani, Rostagno alla fine, dopo essere stato al fianco degli ultimi dentro la Cattedrale di Palermo...
Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista ucciso 38 anni...
Con Matteo Messina Denaro scompare l'ultimo esponente della mafia stragista,...
La Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), da anni impegnata...
"Cgil e oltre 100 associazioni lanciano la mobilitazione nazionale per...

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“La memoria degli oggetti”. Lampedusa, 3 ottobre 2013. Dieci anni dopo. Un progetto di Zona e Carta di Roma

La memoria degli oggetti nasce proprio dalle cose appartenute alle persone migranti morte quel tragico 3 ottobre, repertati allora dalla polizia come corpi di reato, prove da portare in tribunale che hanno consentito di identificare le persone decedute anche grazie alle rilevazioni del DNA, di dare loro un nome e restituire dignità anche ai loro familiari. Una macchinetta rossa di un bimbo, un paio di occhiali da sole, una boccetta di profumo, uno specchio rotto, una bussola, un biglietto scritto a penna e ripiegato con cura nella tasca: oggetti di vita quotidiana, l’immagine più evidente di una umanità in fuga. Alcuni familiari hanno dovuto aspettare fino anche a 12 mesi per il riconoscimento dei corpi e anche per vedere tutelati i loro diritti, come banalmente avere un certificato di morte.


Speciale G8 Genova

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