Rai: il controllo politico è la causa della disonorevole posizione che l’Italia occupa nelle classifiche sulla libertà di informazione

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Chiunque abbia a cuore le sorti del servizio pubblico non può che accogliere con favore la notizia che il governo voglia mettere in cantiere, ora e subito, la riforma della legge Gasparri. Non sarà facile percorrere la strada del decreto, ma in questo caso sarà ancora più indispensabile mettere mano non solo alla Rai, ma anche alle normative antitrust e al conflitto di interesse.
In ogni caso questa è materia che dovrà essere affidata al libero confronto parlamentare con l’obiettivo di superare una anomalia, il conflitto di interesse e il controllo politico sulla Rai, che è la causa della disonorevole posizione che l’Italia occupa in tutte le graduatorie in materia di libertà di informazione.

Naturalmente, decreto o meno, resta il nodo dei modi e delle forme che saranno individuate per sottrarre l’azienda non solo dalle interferenze dei partiti, ma anche da quella dei governi di turno. Ci auguriamo, infine, che oltre alla indispensabile rapidità nei tempi di approvazione della riforma, siano individuati i luoghi per affrontare il tema della offerta complessiva, della organizzazione editoriale, della qualità della programmazione per la quale i cittadini continuano a pagare un canone.


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