Rai: Gubitosi rivoluziona i Tg. Usigrai: “si parte col piede sbagliato”. Fnsi: “riformare la governance e superare la Gasparri”. Articolo21 continua la sua consultazione sul futuro del servizio pubblico

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“Abbiamo immaginato due fasi, la prima si dovrà realizzare tra il 2015 e il 2016. Prevede la nascita di due newsroom. La numero 1 sarà composta dall’accorpamento di Tg1, Tg2 più Rai Parlamento. La 2 sarà formata da Tg3 più Rai News più Tgr e Ciss, meteo e Web. Newsroom 1 sarà generalista e avrà anche un canale istituzionale”. Così il direttore generale Rai Luigi Gubitosi ha anticipato in un’intervista al settimanale “l’Espresso” i contenuti della sua rivoluzione dell’informazione del servizio pubblico. Newsroom 2 porterà un’evoluzione dell’all news integrando offerta nazionale, internazionale e locale. Con Newsroom 2 otteniamo un risparmio immediato. Rai News che doveva sostituire la sua digitalizzazione di prima generazione, ora potrà usare quella di ultima di Rai Tre senza costi aggiuntivi. L’obiettivo è sfruttare i punti di forza che abbiamo utilizzando un unico standard produttivo. Saranno due grandi accorpamenti ma apparentemente non cambierà nulla».

Critici Usigrai e Fnsi.
“Partiamo decisamente col piede sbagliato” scrive il sindacato dei giornalisti Rai. “A poche ore dalla presentazione al CdA e ai sindacati, il Direttore generale anticipa le linee guida di riforma a un settimanale, che ne rilancia i contenuti. Pessimo modo di intendere le relazioni sindacali. E anche il ruolo dei consiglieri di amministrazione.
Il timore è che questo riveli la vera intenzione del Dg: una operazione di immagine e nient’altro.
Mentre annuncia di andare avanti senza tentennamenti sulla vendita di quote di minoranza di RaiWay, nonostante le critiche piu’ che motivate. Noi ribadiamo che commette un errore grave e la nostra netta contrarietà.
E’ tutta una operazione di immagine per coprire l’unico obiettivo? Ovvero vendere le quote di RaiWay?
Il Dg vuole difendere l’azienda? Abbandoni l’immobilismo di questi mesi e chieda domani al CdA il voto sul ricorso contro il taglio illegittimo di 150 milioni. Così si farà chiarezza su chi vuole difendere la Rai e rilanciare il Servizio Pubblico e chi no”.

“E’ ineludibile una discussione profonda sul cambiamento della Rai”. scrive il segretario Fnsi Franco Siddi. “Il direttore generale, Gubitosi, scopiazza la moda di parlare prima ai giornali, pur avendo un compito di alta amministrazione e non di ricerca di consenso. Tuttavia la sua uscita ha un merito: certificare che la Rai non può restare immobile e immutabile.
Innovare e cambiare si deve, nella chiarezza e in profondità, nell’interesse di un servizio pubblico che riqualifichi la sua missione in termini di indipendenza, pluralismo e di gestione sottratta alla politica. Ora si mettano le carte sul tavolo, si verifichi se, e come, si innestano su una riforma della ‘governance’, sul superamento della legge Gasparri e sul rinnovo della concessione di servizio pubblico. Su questo la Rai, per la sua parte, e il Governo, per la sua, aprano un confronto sociale reale e pubblico.”

Articolo21 continua la sua consultazione sul futuro del sistema dei media e sulla riforma della Rai avviata da Roberto Zaccaria.


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