In vista della prossima udienza fissata per il 12 novembre 2025 presso il Tribunale di Lecce, Articolo 21, con la Federazione nazionale della stampa, Ossigeno per l’Ibrormazione, Giulia giornaliste, Libera informazione e altri manifesta la propria massima solidarietà nei confronti della giornalista Marilù Mastrogiovanni, da anni bersaglio di decine di querele temerarie e azioni intimidatorie per le sue inchieste coraggiose su temi di interesse pubblico.
Il caso Mastrogiovanni è ormai divenuto simbolo dell’abuso dello strumento giudiziario per limitare la libertà di stampa. Un fenomeno che mina il diritto dei cittadini a essere informati e che colpisce in particolare chi lavora nei territori più difficili, spesso in solitudine e senza tutele adeguate.
Già in passato la collega è stata assolta in appello da accuse di diffamazione per aver raccontato vicende di interesse pubblico riguardanti l’amministrazione di Casarano, con il riconoscimento della correttezza e dell’interesse sociale del suo lavoro giornalistico.
Tuttavia, il protrarsi delle cause a suo carico è esso stesso parte del meccanismo intimidatorio che mira a fiaccare la libertà di informazione.
Negli ultimi mesi, anche Sigfrido Ranucci, conduttore di Report e figura di riferimento del giornalismo investigativo, ha rilanciato con forza la richiesta di un intervento legislativo urgente per limitare gli abusi delle querele temerarie. “Non possiamo più tollerare che lo strumento giudiziario venga usato come bavaglio – ha ricordato Ranucci – serve una legge che tuteli i cronisti e scoraggi chi querela per intimidire.”
Un appello che Articolo 21 condivide pienamente, nella convinzione che una riforma anti-SLAPP efficace sia ormai indispensabile per proteggere il diritto di cronaca e la democrazia stessa.
Secondo i dati più recenti raccolti da Ossigeno, nel primo semestre del 2025 si è registrato un aumento del 78 % dei giornalisti minacciati o querelati in modo pretestuoso rispetto allo stesso periodo del 2024. In moltissimi casi, tali azioni non hanno una reale finalità di tutela della reputazione, ma vengono usate come strumenti di pressione e logoramento del giornalista.
Pur nel pieno rispetto dell’autonomia della magistratura, Articolo 21 ribadisce la necessità di una riforma della normativa anti-SLAPP, per fermare l’abuso delle cause civili e penali per diffamazione; di garantire maggiore tutela legale ed economica per i giornalisti colpiti da querele intimidatorie; un intervento del Parlamento per impedire l’uso strumentale delle querele e garantire la libertà di stampa come bene costituzionale primario; rafforzare un’alleanza civile e professionale tra colleghe e colleghi, sul modello della “scorta mediatica” per dare voce ai cronisti sotto attacco.
Articolo 21 con FNSI, Assostampa, Ossigeno, Giulia, saranno presenti all’udienza del 12 novembre a Lecce, testimoniando vicinanza concreta alla collega e vigilanza costante del mondo dell’informazione nazionale e locale.
Alla collega Marilù Mastrogiovanni va il nostro sostegno più convinto: difendere lei significa difendere il diritto di tutti a conoscere la verità.
