Giornalismo sotto attacco in Italia

Pasolini, la scrittura e le donne: l’eredità di un intellettuale scomodo. Intervista con Dacia Maraini

0 0

Alla vigilia del cinquantesimo anniversario dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini, a tutti gli effetti un delitto italiano, un vero e proprio segreto di Stato di cui da mezzo secolo si cercano i mandanti, abbiamo deciso di ricordare la figura di uno degli intellettuali più poliedrici e profetici che siano mai esistiti insieme a una grande intellettuale contemporanea che ne è stata amica e allieva. Dacia Maraini ci parla di PPP e, al tempo stesso, di sé, del suo nuovo libro (“Scritture segrete”, edito da Rizzoli), del potere di emancipazione legato alla scrittura, del processo di crescita del movimento femminista, dei passi avanti compiuti e dei tanti ancora da compiere.

Un’intervista intensa e appassionata, dunque, proprio come lo stile di una delle autrici più lette e apprezzate dal pubblico, in grado di compiere un viaggio nel tempo e di fornirci un’analisi vivida del presente.

“Scritture segrete” si occupa del riscatto delle donne attraverso la scrittura. Quando è nata la Dacia Maraini scrittrice e quanto ha influito la scrittura nel suo processo di emancipazione?
Io sono stata fortunata perché sono nata in una famiglia in cui la scrittura era amata e praticata. Mia nonna, che era inglese, scriveva romanzi, mio padre antropologo ha sempre scritto libri. In casa nostra si trovavano tutti i grandi classici che subito mi hanno affascinata.
Una delle esigenze più forti espresse da Anna Frank ad Auschwitz riguardava, per l’appunto, il bisogno di scrivere. Qual è il valore terapeutico della scrittura in un simile abisso di dolore.
La scrittura è prima di tutto la strutturazione del pensiero. La mente umana è una fonte di idee e sensazioni che però scorrono via come un fiume in moto. La scrittura ferma questo fiume e lo trasforma in un lago dove l’acqua si raccoglie e prende forma.
Lei sta partecipando a una collana editoriale, tutta al femminile, in cui si raccontano i dieci comandamenti in chiave moderna e femminista. Cosa significa assumere un punto di vista femminile e femminista nelle grandi narrazioni del nostro tempo?
Significa dare spazio al punto di vista femminile, che in una società dei padri è sempre stata censurata e cancellata.
Una delle principali esponenti di questa corrente di pensiero era Michela Murgia: qual è la sua eredità? Cosa ci lascia e cosa rimarrà di lei nel panorama umano, politico e letterario del nostro Paese?
Michela aveva la grazia di un pensiero festoso e sincero. Non faceva la guerra alla morte ma francescanamente la chiamava sorella. Era una persona libera di pensiero e di parola e questo l’ha fatta ammirare e amare.
Uno degli esempi più limpidi di scrittura femminile riguarda oggi Elena Ferrante. Da Grazia Deledda a Matilde Serao fino ad Anna Maria Ortese, il linguaggio femminile ha spesso coinciso con la denuncia e una forma spietata, e dolce al tempo stesso, di neo-realismo: come se lo spiega?
Non so se si tratti di neo-realismo. Il fatto è che storicamente le donne sono state relegate alla quotidianità e alla cura del corpo. Questo le ha rese più attente al quotidiano e alla realtà. Ma non ne farei un dogma. Ci sono tante scrittrici che non praticano questa tendenza.
Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario dell’assassino di Pasolini. Chi è stato per lei?
Un uomo costretto dal moralismo borghese a farsi provocatore e ribelle , mentre per carattere era mite, dolce e gentile d’animo.
Cosa ha rappresentato per la cultura italiana e cosa ha comportato, a suo giudizio, la sua tragica morte?
Prima di tutto ricordiamo che è un grande poeta. Poi, certamente, le sue riflessioni colpiscono l’immaginazione per il tono severo e profetico che aveva. L’allarme che provava nei riguardi del consumismo linguistico e culturale e nei riguardi della perdita della purezza interiore l’ha reso profetico. Non era un osservatore passivo dei cambiamenti ma un appassionato ricercatore di verità, il che lo rendeva scomodo ai potenti.
Pasolini è stato fra i primi grandi intellettuali a conferire alle donne un ruolo significativo: da Mamma Roma alla Trilogia della vita, passando per Il vangelo secondo Matteo e Salò, il suo ultimo, disperato film. Perché nella sua opera le figure femminili hanno avuto un ruolo così marcato?
La vita di Pasolini è stata segnata dal rapporto di stima e di affetto per la madre Susanna, che era un’insegnante gentile e idealista. Tutte le donne erano per lui delle madri soccorrevoli.
Oggi le donne hanno compiuto incredibili passi avanti: cosa manca ancora alla nostra società perché si compia una loro piena affermazione all’insegna della parità?
Non si esce da una cultura misogina con qualche concessione emancipatoria. Ci sono voluti secoli per assoggettare le donne, ce ne vorranno altri per renderle pienamente partecipi dei diritti civili. Certo, nei paesi democratici ci sono state delle grandi conquiste che hanno reso le donne più libere e indipendenti, ma siamo ancora dentro una cultura in cui le donne diventano raramente modello di prestigio etico e creativo. Inoltre, dobbiamo dire che il mondo e diventato piccolo, non possiamo più pensarci soli e vincenti. In molte parti del mondo ancora le donne sono tenute in condizioni di forte minorità e sfruttamento sia sociale che intellettuale.
Chi è oggi Dacia Maraini, giunta alle soglie di un anniversario importante? Com’è cambiato nel tempo il suo modo di scrivere e vedere il mondo?
Questo lo lascio giudicare agli altri. Io mi sento fedele a me stessa, anche se attenta e sensibile ai cambiamenti.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.