Giornalismo sotto attacco in Italia

Grazie amici inglesi!

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La Francia ha reagito nelle urne, la Gran Bretagna prima ha reagito nelle urne e ora nelle strade. Dovremmo fare tesoro della lezione che si à vista il 7 agosto 2024 in Gran Bretagna.
Il paese era mobilitato per le annunciate manifestazioni razziste e xenofobe basate su una fake, una notizia montata ad arte, sulle presunte origini dell’assassino di tre bambine durante una festa a Southport. Arrestato senza divulgarne l’identità, questo giovane viene additato da tutte le organizzazioni di estrema destra come un migrante musulmano arrivato con un barcone.
E si scatena la violenza, e si programmano manifestazioni, e si assalgono le forze dell’ordine. Il premier Starmer fa arrestare 400 persone. Un giudice spiega che il ragazzo è nato in Inghilterra da genitori ruandesi, non è mai uscito dal paese, è cristiano e non musulmano. Il paese è in assetto di guerra perché la sera del 7 sono previste manifestazioni razziste praticamente ovunque.
Non serviranno i poliziotti. Ci pensano i cittadini inglesi. Non ci sono organizzazioni che li chiamano, non ci sono comizi di partito, c’è la ordinary people di grandi città e piccoli paesi che ricorda di aver inventato la democrazia parlamentare e di razzismo e xenofobia non vuole sentir parlare.
Escono di casa nonni e nipoti .Moltissimi nonni, con cartelli scritti in casa con il pennarello, “grannies against fascism” si legge su una asciugamano che sventola un anziano in sedia a rotelle a Liverpool. Cantano. Circondano i centri di accoglienza dei migranti. Alcuni hanno in mano mazzi di fiori.
Dunque accade l’incredibile. Non servono poliziotti, i razzisti desistono, le strade si riempiono di persone in pochi minuti, la folla inneggia al’istruzione contro la disinformazione, i giovani criticano i politici ma urlano “razzisti mai”.
Notizie false alla base delle rivolte, un copione scritto e praticato da tempo dalla destra estrema, dall’eversione di stampo nazifascista, purtroppo anche da partiti che comunque “parlano” a questa parte di popolo.
Ci sono le rivolte, c’è l’odio, c’è la calunnia, ma ci sono anche gli anticorpi. Sta accadendo in Inghilterra e in Francia. Può acadere anche in Italia? Come si può incanalare questa reazione democratica a parole e fatti che di democratico non hanno più nulla ma che gli italiani, e molti media, si ostinano a non voler vedere? Articolo 21 e le centinaia di organizzazioni “sulla via maestra” lo fanno da oltre un anno. Guardiamo con fiducia anche oltre la Manica, perché quello che è accaduto conferma la solidità democratica di quel paese e rappresenta un duro colpo per l’estrema destra e i suoi sostenitori, espliciti o meno. Mai dimenticare che Salvini è stato un grande sostenitore di Farange e che Meloni era d’accordo con Sunak sulla deportazione degli immigrati in Rwanda.
Mi piace copiare la BBC che ha sottolineato: “Keep calm and carry on”. A proposito: chi vede i telegiornali Rai di questa vicenda non h avuto notizie, ma lo sappiamo dai tempi della canzoncina di Renzo Arbore: “no, non è la BBC, questa è la Rai, la Rai TV “!


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