La Corte d’Appello ha confermato anche in secondo grado la condanna di Giovanni Fasolino per la frase “Creperai infame” scritta contro il giornalista Paolo Berizzi, sotto scorta per le minacce di morte dei gruppi neofascisti. Il condannato è, appunto, un neofascista. Fasolino, 55 anni, ex Azione Skinhead, nel 2019 aveva scritto questo e altro sui social. I giudici hanno comminato una sanzione pecuniaria di 400 euro che Berizzi ha devoluto ad Articolo 21 come le altre già ottenute nei processi che lo vedono quale parte lesa nel segno di una battaglia comune contro il rigurgito del fascismo in Italia. Nel processo erano costituite quali parti civili il Consiglio Nazionale dei Giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, a loro volta risarciti. Odiare deve costare e la battaglia contro la rinascita, peraltro vietata dalla Costituzione, di organizzazioni neofasciste non è solo una questione politica ma anche giudiziaria quando tali organizzazioni cercano di prevaricare il libero pensiero.
(Nella foto Paolo Berizzi)
