’’Punirne uno, per educarne cento’’, diceva Mao. È lo stesso movente nascosto della Riforma della Magistratura (non della Giustizia). Il Governo dice che vuole separare le carriere per dare purezza alle funzioni di giudice dell’accusa e giudicante, oggi – a suo dire – promiscuamente residenti nello stesso ordine; ma il vero fine occulto dell’Esecutivo è gestire la punizione dei giudici scomodi, quelli che oseranno indagare sui notabili.
Questo compito sarà svolto dalla nuova Alta Corte Disciplinare, presieduta da un soggetto di nomina politica (laico), che inizierà a sanzionare i primi giudici non conformi, per educare tutti gli altri sulle conseguenze nefaste per chi esprima giudizi ”politicizzati”, ovvero senza riguardo per la casta. Attenzione: sembra una riforma, ma è un golpe bianco. Opponiamoci. Con tutta la forza di un NO corale.
