Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota da Francesca, 14 anni
Un giorno mio padre mi disse: “Spesso chi ha la pancia piena non lotta per chi non ha nulla, quindi fingi di non avere nulla e lotta per i più deboli”.
Io non ho mai finto di non avere nulla e non sono mai riuscita neanche a immaginarlo, poi ho pensato a chi, come me, aveva una casa, magari grande, e due secondi dopo di essa aveva solo polvere e pezzi di mattoni sparsi in giro.
Quindi per queste persone lotto anche se non so il loro nome, anche se non so quante sono, anche se non so dove sono ora.
L’altro giorno ho acceso il telefono e ho visto una bambina di circa 7 anni, aveva gli occhi e i capelli neri ed era magrissima, riuscivo a vedere le ossa delle braccia.
Aveva gli occhi spalancati e spenti di chi ha visto tutta la sua famiglia sterminata.
Poi ancora un ragazzo di 14 o 15 anni, non riusciva a reggersi in piedi e si strusciava a terra con le braccia, aveva tutte le ossa in vista, comprese le articolazioni.
Subito dopo sono andata a fare una passeggiata e ho visto dei bambini giocare spensierati all’oratorio.
Mi sono sentita una fitta lacerarmi il petto, quei bambini erano al sicuro, magari avevano anche appena mangiato un gelato.
Mentre quelli visti su internet non mangiavano da mesi.
Una bambina poi è caduta ed è andata a piangere da suo padre.
Quelli visti nei video un padre probabilmente non lo hanno più.
Quindi sì, lotto per queste persone solamente sapendo della loro esistenza.
Manifesto perché loro non possono farlo.
Manifesto perché loro non possono proteggersi.
Vado a scuola per studiare anche per loro, magari un giorno con le cose che imparo potrò aiutarli.
Ma spero vivamente che il mio aiuto non serva, spero che possano tornare a giocare tranquilli sentendo solo i botti dei fuochi d’artificio e vedendo solo la polvere quando corrono sul terreno.
Spero che ogni bambino di loro possa tornare a vivere.
