Nei confronti di Sigfrido Ranucci e della redazione di Report è stata adottata una strategia ben precisa: non potendolo licenziare, i vertici della Rai hanno compiuto una quotidiana opera di interdizione al suo lavoro.
Invece di agevolare (come sarebbe doveroso per una azienda), invece di incentivare (come sarebbe nell’interesse dell’azienda), invece di “valorizzare” (come imposto dal Contratto di Servizio, hanno quotidianamente creato le condizioni per indurlo ad andare via.
E già li vedo i comunicati dei negazionisti: come in altri casi, ci spiegheranno che è andato via di sua iniziativa, e che ha accettato proposte professionali economicamente più vantaggiose.
Ma nessuno cadrà in questa propaganda: sarà un altro caso di uscita “spintanea”.
Rendendo la Rai più debole. Mentre si discute la riforma. Mentre si discute il finanziamento. E alla vigilia del rinnovo della Concessione.
Per questo i vertici aziendali che l’avranno determinata, o anche quelli che non l’avranno evitata, dovranno essere chiamati a risponderne.
Perché stanno danneggiando l’azienda, quindi le lavoratrici e i lavoratori, e di conseguenza i cittadini che pagano il canone.
