Dal 2022 giro l’Italia, tra oratori, scuole, sale varie, spesso in piccoli centri, in posti a volte improbabili invitato, da chi dice NO alla guerra. MI é stato così chiaro sin da subito come l’Italia della Pace fosse maggioritaria ma senza voce sui media. Le manifestazioni di ieri confermano l’isolamento di tv e giornali dal popolo, il loro vivere in cortocircuito con il mondo della politica e del potere ma non con il Paese reale. Fatte salve alcune eccezioni, le manifestazioni di ieri sanciscono la frattura tra media e popolo, così all’improvviso, a sorpresa come un’alluvione inattesa le piazze si riempino e i giornalisti (ma soprattutto gli opinioni pro genocidio e con l’elmetto che monopolizzano lo spazio informativo) si chiedobo: chi ha organizzato tutto questo? Da dove sono venute fuori tutte queste persone? Come si sono riempite le piazze non solo a Roma e a Milano ma in tutta Italia? Come mai i giovani aono tornati a manifestare? Come è stato possibile che uno sciopero generale politico su fatti internazionali non organizzato dalla CGIL abbia fatto centro? Come si è riusciti a rompere il muro della propaganda bellicista che nel caso di Israele va avanti come un dogma da dopo l’11 settembre (data in cui si consolida l’idea dell’indispensabili e quindi non criticabile baluardo d’Occidente in medio oriente)?
E infine (udite udite) com’è stato possibile che gli automobilisti bloccati sulla tangenziale di Roma (una dimensione metafisica più che una strada) abbiamo solidarizzato e applaudito i manifestanti che li bloccavano?
Beh la risposta è facile…è la pace bellezza! Sarebbe bastato solo guardarsi intorno per accorgersene…guardare in basso non in alto. Ma si è sempre in tempo per tornare a farlo…certo fa più comodo darsi ragione, buttare a mare il valore di ieri parlando di 100 violenti e non di 1milione di pacifisti pacifici ma questo approccio non è utile a ricostruire un rapporto di fiducia tra media e popolo nè a sostenere l’unico valore che ci garantisce il futuro: La Pace
