Giornalismo sotto attacco in Italia

Anche a Napoli letti i nomi dei giornalisti uccisi a Gaza

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Mariam Abu Dagga, Hussam al-Masri, Mohammed Salama, Moaz Abu Taha e Ahmed Abu Aziz. Sono i nomi dei giornalisti uccisi nell’attacco all’ospedale Nasser dello scorso 25 agosto. Cinque nomi che si aggiungono a quelli di altre centinaia di cronisti ammazzati dall’inizio del conflitto. “A Gaza è in atto un ‘giornalisticidio’: dall’inizio della guerra sono morti più di 289 giornalisti, sono stati deliberatamente uccisi”, riferisce Désirée Klain, portavoce di Articolo 21 Campania, che, insieme a Fermatevi! e a Marisa Laurito, direttrice artistica del teatro Trianon Viviani, ha organizzato una manifestazione nel corso della quale a Napoli – in contemporanea con l’iniziativa nazionale di Roma – sono stati letti tutti i nomi dei giornalisti uccisi a Gaza.

“Sono 289 i nomi che leggiamo: quelli con la scritta ‘press’ sul petto sono presi di mira. Questo accade – dice Marisa Laurito – perché non vogliono far sapere quello che succede a Gaza. Lo facciamo a Napoli in contemporanea con l’azione di Roma”. Una iniziativa che coinvolge il mondo della cultura, nonostante, ricorda la direttrice del Trianon Viviani, “all’inizio della guerra si fosse mobilitato molto poco: eravamo in pochissimi a parlare.  Adesso, invece, c’è un movimento mondiale di mobilitazione: il nostro mondo di attori, giornalisti, scrittori si sta muovendo moltissimo, ma anche il mondo civile, perché ci sono una marea di manifestazioni ovunque. Temo, però, il peggio, nonostante tutte queste mobilitazioni. Sono molto avvilita”.
Klain aggiunge: “A Gaza la scritta ‘press’ è diventata un mirino, è una cosa aberrante, non sono mai stati uccisi così tanti giornalisti in così breve tempo nella storia dell’umanità. A tutto questo dobbiamo dire no, perché se non c’è il diritto a essere informati non c’è la democrazia e in questo momento quello che accade a Gaza è oscurato. In un genocidio c’è anche un giornalisticidio”.
Al Trianon, tra gli altri, anche Jamal Qaddorah della comunità palestinese della Campania, che definisce l’attacco alla Global Sumud Flotilla “annunciato. Sono talmente vigliacchi da averlo fatto a Tunisi. Il mondo va verso Gaza per aiutare Gaza, perché non hanno niente da mangiare, e anche una nave di pacifisti viene colpita con un drone. Non ci sono più parole”.

“Anche mio figlio Mario era un giornalista – ha detto prima di leggere Giuseppe Paciolla –  uccidendolo, hanno voluto silenziarlo, proprio come stanno facendo  con i giornalisti a Gaza, perchè aveva scoperto delle verità scomode”.

A leggere la triste lista di cronisti assassinati, Nino Daniele, ex assessore alla Cultura del Comune di Napoli e attuale presidente Anpi Napoli centro, l’avvocata Elena Coccia, il deputato Francesco Emilio Borrelli, la presidente di Articolo21 Campania e della consulta del Comune di Napoli, Fatou Diako, l’artista Stefano Sarcinelli e in rappresentanza dei giornalisti campani: Paolo Animato per il SUGC, Vincenzo Esposito e Ida Palisi del Corriere del Mezzogiorno.


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