La decisione assunta da tutte le forze di opposizione di respingere il testo sulla Rai, presentato dalla destra, rappresenta un segnale positivo e un passo in avanti nella costruzione di un progetto unitario.
L’associazione articolo 21 sottolinea tuttavia la necessità di definire un percorso di lotta che affronti le questioni aperte.
L’ ostruzionismo di maggioranza che paralizza la vigilanza da mesi con l’obiettivo di imporre una presidente gradita al governo ha bisogno di gesti forti, compresa la occupazione simbolica della commissione e la denuncia in ogni sede istituzionale e politica, compreso il parlamento europeo.
L’ostruzionismo di maggioranza rappresenta una gravissima violazione del confronto democratico e lede quello statuto delle opposizioni così ben definito dal presidente Ciampi nel suo messaggio alle camere in occasione della tormentata discussione sulla legge Gasparri.
Nella nota delle opposizioni appare debole il riferimento al media freedom act.
Quel testo é già in vigore nella parte relativa all’articolo 4, relativa alla tutela delle fonti ,al segreto professionale, alle querele bavaglio, per non parlare dello spionaggio a carico di croniste e cronisti.
Perché le opposizioni non denunciano insieme le violazioni già in atto e non reclamano elenco completo degli spioni e degli spiati?
Il 9 agosto, infine, entrerà in vigore anche la parte relativa alla Rai, saranno assunte iniziative unitarie di denuncia?
Ci sarà una presa di posizione nella sede del parlamento europeo e davanti alla commissione?
Sarà appena il caso di ricorda che Emfa fa riferimento non solo alla fonte di nomina Rai, ma anche alle forme del finanziamento, alle aggressioni verso il giornalismo di inchiesta, alle normative anti trust e alla mancata soluzione dei conflitti di interesse, vecchi e nuovi.
Articolo 21 proseguirà nella sua iniziativa autonoma e parteciperà ad ogni azione di lotta che dovesse essere assunta su questi temi.
