Scrivere un articolo sulla rottura Trump –Musk mi manda subito in crisi. Perché innanzitutto non so come intitolarlo. “Non c’è due senza Musk”? “Musk non datur”? “ “Le disgrazie vengono sempre a tre (e due sono miliardari megalomani e reazionari)”? Come sintetizzare infatti in un titolo efficace (forse “Chi fa da Musk fa per tre”?) la fine dell’intesa perfetta tra l’ex alleato e finanziatore del Presidente, che ora dice di voler restituire la libertà agli americani, e il tycoon, che ha perso un amico (e allora i proverbi direbbero pure un tesoro) con il suo Big beautiful bill, e cioè una legge di bilancio che prospetta più spese militari, tagli sociali e debito in aumento?
Mi manda in crisi anche che Musk annunci la nascita del suo nuovo partito di centro destra facendo riferimento alla storia greca, in particolare ad una battaglia famosa dell’ antichità, quella di Leuttra del 371 a.C. , quando i tebani guidati da Epaminonda sconfiggono gli invincibili spartani che perdono il predominio sul Peloponneso. Mi manda in crisi perché non so identificare chi con chi. Musk che annuncia di voler fare come il generale tebano con la sua falange obliqua concentrata tutta su una parte precisa del fronte per sfondare la linea nemica ( e a lui questa strategia servirebbe per fare lo sgambetto nelle elezioni del prossimo anno a quello che considera un sistema monopartitico ) allora è il luminoso Epaminonda? Trump che dovrebbe ricevere una sorta di sgambetto dall’ex amico ed ex Doge nelle elezioni di metà mandato del 2026 allora è la mia mitica Sparta? Non posso accettarlo. L’argomento dell’articolo mi sprofonda in una crisi sempre più nera. Mi scappa un “Ridicolo” cattivo che è lo stesso commento di Trump di fronte all’ex amico che su X scrive: “ Perderete le elezioni, fosse l’ultima cosa che farò”. Ma non vado per niente orgogliosa di aver usato le stesse parole di chi sta tenendo il mondo sul filo del rasoio ed è stato pure rinominato Taco.
Cerco un appiglio nella storia antica, come quasi sempre. E nelle storie in generale. Amicizie finite male che possano mettere ordine nel mio articolo e nelle notizie da dipanare. Hanno litigato Dante e il poeta stilnovista Guido Cavalcanti, e il primo ha escluso il secondo dalla Commedia, lo cita appena. Shakespeare scrive: “ E chi muore senza portarsi nella tomba almeno una pedata ricevuta in dono da qualche amico?”. Si litiga e si tradisce nella storia di Otello e Iago. Sembra un’amicizia ma poi finisce con un rapimento e quindi prima con un tradimento il rapporto tra Lucia e la monaca di Monza. Viene tradito da chi considerava amico e quasi alla stregua di un figlio il grande Giulio Cesare. E per qualcuno aveva già tradito lui i valori della Roma repubblicana.
Ma ora sono di nuovo in imbarazzo perché non so a chi far interpretare chi, nel mio articolo. Scelgo Musk come Cavalcanti? Oddio, e allora Trump è Cesare? E non ho citato il geniale Alcibiade che tradisce Atene e passa Sparta. E poi tradisce Sparta e torna di nuovo ad Atene. Non ho citato il rapporto tra Pinocchio e Lucignolo. Non ho citato Lenù e Lia di Elena Ferrante. Ma soprattutto, tra Trump e Musk: chi mi fa la monaca? E chi Lucia?
