Giornalismo sotto attacco in Italia

Minacce e offese ad Antonella Napoli, condannato hater per istigazione all’odio e alla violenza

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Condannato l’hater che aveva augurato la morte ad Antonella Napoli. Il giudice del Tribunale di Napoli che ha emesso la sentenza, con condanna a sei mesi di carcere, pena sospesa, e al pagamento di una multa di 5mila euro per istigazione all’odio e alla violenza, ai sensi dell’articolo 604bis del codice penale, ha reso così giustizia alla giornalista più volte ingiuriata e minacciata sui social dopo anni di odio social ingiustificato.
“Sono stati giorni di frustrazione e impotenza per gli ennesimi attacchi sui social. Ma questa sentenza è un balsamo per l’anima. Questa condanna sarà un esempio educativo: odiare costa. Lo squadrismo contro chi cerca di informare, o semplicemente esprime opinioni avverse al mondo sovranista, si sta esacerbando. Ma combatterli è possibile. Sono organizzati, pericolosi, chi sminuisce il fenomeno è loro complice. Per questo l’unico modo per contrastarli è denunciare. Sempre!” conclude la direttrice di Focus On Africa e membro dell’ufficio di presidenza di Articolo 21. Il linguaggio d’odio è un chiaro e subdolo attacco alla libera informazione.
Il linguaggio d’odio può trasformarsi in censura.
Articolo 21 è vicina e solidale con la collega Antonella Napoli, una collega che ha affrontato e affronta situazioni difficili anche in paesi lontani – durante le proteste in Sudan nel 2019 è stata sequestrata dai servizi di sicurezza del regime– che ora si trova a sopportare gli insulti sessisti via social e vere e proprie minacce per le quali è stata attivata una sorveglianza radio controllata dal 2018.
“Dopo gli ultimi attacchi degli squadristi da tastiera, che risponderanno in tribunale delle minacce di stupro e delle offese alla sottoscritta, avevo deciso di limitare l’accesso al mio account X. Ma ho capito che sarebbe stata una resa  che favoriva solo chi vuole imbavagliare la libertà di espressione e di informazione”.
I recenti, vergognosi, attacchi sono seguiti a un articolo sulla gestione scellerate dei flussi migratori da parte del governo scritto per Articolo 21.


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