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Andrea Vianello lascia la Rai ed è una brutta notizia per l’informazione

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“Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’ Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico.” Così, con un post sul suo profilo X Andrea Vianello ha dato la notizia dell’uscita dal servizio pubblico. Tra i primi a commentare  la notizia Sigfrido Ranucci che a sua volta in un post scrive: “Anche Andrea Vianello abbandona la Rai. E’ uno dei giornalisti di razza del servizio pubblico, è stato brillante conduttore della storica trasmissione di Radio anch’io e di mi Manda Rai 3, è uno dei giornalisti di razza sfornati dalla Radio diretta da Paolo Ruffini, con Giovanni Floris, Gerardo Greco, Andrea Valentini. E’ stato direttore di Rai 3, dunque di Report, e Rai News. E il primo direttore ad aver creduto in me come autore televisivo affidandomi il programma di inchieste Rec, per giovani giornalisti d’inchiesta, andato in onda nella pausa di Report. Dal 2023 senza ruoli attivi ha deciso di lasciare con accordo consensuale. Un altro pezzo di identità della Rai che va via”.
”Anche se frutto di un accordo consensuale, l’uscita anticipata di Andrea Vianello è una notizia amara per chiunque abbia a cuore il servizio pubblico. Del giornalismo Rai – del quale era entrato a far parte vincendo la stessa selezione praticanti di Ilaria Alpi – Vianello è stato
per tanti anni un importante riferimento, e certamente avrebbe potuto continuare a dare anche adesso il suo apporto se gli fosse stata offerta una nuova collocazione idonea, come l’azienda in questi stessi mesi in casi analoghi ha dimostrato di saper fare”. A dirlo è Roberto Natale, consigliere di Amministrazione Rai. ”Lasciare andare via figure che hanno concorso a dare autorevolezza al servizio pubblico è una scelta autolesionistica, che contraddice l’impegno preso di recente all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione, ossia recuperare la forte identità, soprattutto di alcuni canali, che nelle ultime stagioni si è indebolita a favore di competitor, nuovi e tradizionali, che hanno saputo intercettare il bisogno del pubblico ricostruendo altrove un posizionamento non più percepito in casa Rai. Ringrazio Andrea Vianello che, nel lasciare la Rai, afferma che porterà sempre con sé, ovunque vada, il senso del servizio pubblico. Un senso che oggi va riaffermato e difeso con forza anche dentro la Rai”, conclude Natale in una dichiarazione all’Ansa.

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