Giornalismo sotto attacco in Italia

Sicurezza pubblica, un quadro sconfortante

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Nell’ultimo decennio in Italia il numero degli omicidi volontari consumati è diminuito del 33% passando dai 475 del 2015 ai 319 censiti nel 2024.

È quanto emerge dal documento elaborato alcuni giorni fa dal Servizio Analisi Criminale, struttura a composizione interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Nel contesto europeo, stando ai dati del 2022 forniti da Eurostat (è una direzione generale della Commissione europea), il nostro Paese con un tasso di omicidi pari a 0,55 per 100mila abitanti è tra quelli “statisticamente “ più sicuri, secondo solo alla Svizzera mentre la Lettonia con il 4,05 è il paese con il tasso più alto.

Nel documento si evidenzia come “le politiche di prevenzione e le modifiche legislative hanno sicuramente contribuito a una maggiore efficienza nella prevenzione di alcune tipologie di omicidio” ma rimane da affrontare le cause profonde della violenza tra cui la povertà e l’emarginazione sociale. Sul versante più generale della sicurezza pubblica va detto senza mezzi termini che la situazione è andata peggiorando da alcuni anni ormai con una disattenzione e sottovalutazione della classe politica davvero sconcertanti al punto che si è arrivati, in diverse città, alla costituzione di gruppi di cittadini e di “ronde” in funzione preventiva, di controllo nei quartieri.

E la situazione non è mutata e così, negli ultimissimi giorni, a Brescia (quinto posto in Italia per furti e rapine nei primi 4 mesi del 2024) e in altri 17 Comuni della provincia, si sono ricostituiti gruppi di controllo dei cittadini; ad Avezzano, cittadini in strada anche di notte dopo l’ondata di furti nelle case; a Tradate (Varese), altri gruppi (se ne contano ben 17) contro i furti nelle abitazioni ed anche a Torre Annunziata (Napoli) molti cittadini, esasperati dai furti, si sono organizzati in vere e proprie ronde.

L’escalation di reati predatori in molte zone del Paese resta la causa principale delle paure dei cittadini alimentate anche dai tanti episodi di accoltellamenti, di aggressioni, di violenze anche per futili motivi, di giovani e giovanissimi coinvolti in una criminalità sempre più arrogante (emblematica l’operazione della Polizia di Stato di alcuni giorni fa che ha interessato ben 45 province,  con numerosi arresti e la denuncia di 142 giovani di cui 29 minorenni, per ricettazione, possesso di armi e detenzione di stupefacenti.

Procede, sia pure a rilento, il ripianamento degli organici delle stazioni dei carabinieri e dei commissariati della polizia di stato, gli unici deputati a garantire su tutto il territorio adeguati servizi di prevenzione e di tutela della sicurezza pubblica, servizi non delegabili ai cittadini.
(Da Libera Informazione)


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