Sciare nella neve creata nel deserto. Il fallimento del COP 28

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E’ stato come affidare Cappuccetto Rosso al Lupo. Dare luogo negli Emirati Arabi alla conferenza per la salvezza del pianeta (COP 28) non poteva dare altri risultati: la più sonora delle prese in giro della politica globale. Con la scusa delle guerre in corso si è messa pure la sordina alle proteste degli ambientalisti, che si rendono conto che non è possibile far nulla di concreto per ridurre l’impatto che l’uso dei carburanti fossili crea all’ambiente. Alcune considerazioni preliminari avrebbero avvertito l’opinione pubblica mondiale (ammesso che esista) sulla sceneggiata araba.

La Cina sfrutta a suo piacimento la crisi ambientale, producendo, in regime di quasi monopolio, le batterie delle inquinanti autovetture elettriche, mentre continua a usare il carbone per l’energia, incrementandone il consumo con la costruzione di una centrale elettrica a carbone all’anno. Analoghe scelte carbonifere di India, Australia, Canada, Polonia e tante altre nazioni. Gli Usa non tornano indietro sul petrolio, avendo ormai raggiunto l’autosufficienza, complici degli arabi.

Tornando alle follie dei paesi petroliferi basti considerare che l’Arabia Saudita, che ha comprato anche il voto dei delegati per la scelta della sede EXPO, sta realizzando una stazione sciistica, completa di tutte le discipline olimpiche, in pieno deserto. Tutto a norma per poter far svolgere i campionati asiatici di sport invernali. Mentre l’Italia non riesce a costruire neanche una pista da Bob. Questi paesi produttori di petrolio (dove vige una schiavitù informale) hanno programmi edilizi per molti investimenti plurimiliardari che comportano un triplice impatto ambientale: per la realizzazione delle opere faraoniche, per il mantenimento di città nel deserto, ma soprattutto per la necessità di vendere sempre più petrolio per pagare gli investimenti futuri.

Infine, l’inquinamento che i jet dei potenti della terra hanno causato nella stratosfera, per la passerella del COP 28, supera di gran lunga quello causato dalle auto dell’intera UE in un anno. Vergognoso.


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