Tanzania chiama Italia risponde. I progetti dal basso per costruire speranza e futuro 

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La Tanzania è un Paese dell’Africa orientale conosciuto per le sue estese zone selvagge e per le praterie del Parco Nazionale del Serengeti. Dunque una meta frequentata da turisti, ma la Tanzania non è solo questo, si tratta di un luogo molto povero, mancano infrastrutture, assistenza sanitaria, diritto allo studio, tutti elementi che frenano lo sviluppo del Paese.

Negli anni la solidarietà verso le popolazioni del territorio soprattutto dall’Italia è aumentata notevolmente, esistono grandi e piccoli progetti che arrivano dal basso, in particolare su GoFundMe è possibile trovare raccolte fondi di medici, volontari di associazioni non profit, semplici cittadini che provano a costruire speranza e futuro per i tanzaniani.

Giulia, Cristina, Claudia e Sofia, sono quattro medici, che al momento si trovano in Tanzania dove resteranno per un mese come volontari, intanto hanno organizzato una raccolta fondi per aiutare l’ospedale di Usokami “Di ospedali pubblici in questa zona non ce ne sono, perciò questo centro è di fondamentale importanza, perché garantisce l’assistenza sanitaria di base a tutti, sia a chi può permetterselo sia a chi non può”.

Un grande problema di questo Paese è anche la gestione degli orfanotrofi che non ricevono supporto economico governativo “Tutte le spese sono affidate a donazioni e sponsorship di privati: grazie a queste, sono garantiti beni di prima necessità, ma talvolta i fondi non sono sufficienti a garantire adeguata assistenza e cure mediche” spiegano alcuni volontari medici di La Spezia che, attraverso l’associazione tanzaniana Karibu Foundation, hanno realizzato una prima ricognizione nella struttura di Venerate Orphanage e lanciato una raccolta fondi per sostenere le spese necessarie ad uno screening sanitario di base.

Numerosi anche i progetti pensati per le scuole della Tanzania. Sette amici, professionisti nel settore della moda, dell’arte, della musica e dello sport hanno deciso di fondare l’organizzazione di volontariato (ODV) Bella Esperanza per consentire ai bambini che non hanno la possibilità di andare a scuola e ricevere un’istruzione. In questo caso l’organizzazione è in contatto con l’orfanotrofio di Tosamaganga. I fondi raccolti sono per la costruzione dei dormitori per 100 bambini della Rosemary Primary School, progetto seguito da Bella Esperanza ODV.

Anche Nicola volontario presso una scuola vicino a Loliondo nel distretto di Ngorongoro ha avviato una campagna per permettere alla scuola di soddisfare le necessità primarie dei ragazzi, come cibo, vestiti e materiale scolastico. Elena, invece, insegnante ed educatrice di Fano, al momento sta svolgendo attività di volontariato per costruire il dormitorio della scuola Bright English Medium School.

Altri aiuti arrivano dalla provincia di Varese, da Aurora (24 anni) e Paolo (26 anni) volontari per “Lift Them Up”, un’organizzazione non profit con sede a Kikatiti, Arusha che si occupa di offrire istruzione ai bambini bisognosi della comunità. Qui l’obiettivo è comprare un terreno dove poter costruire una scuola più grande. O ancora, Dream alive for children, l’iniziativa che parte da Poggibonsi (SI), per permettere a dei bambini tanzaniani, 3-5 anni, di avere una preparazione scolastica adeguata per poter accedere alla scuola primaria.

Infine, il grande sogno di Kimaki un ragazzo di 35 anni che vive in Italia da 5, dove ha trovato l’amore e un lavoro ed ora vorrebbe aiutare la sua famiglia d’origine rimasta in Tanzania attraverso una raccolta fondi per permettere loro di poter vivere una vita più dignitosa e superare le difficoltà.

Il diritto allo studio, e alla salute, qui, come in altri paesi poveri, non è garantito, sostenere gli ospedali, fornire strumenti diagnostici per erogare servizi di assistenza, costruire scuole e dormitori (spesso gli alunni sono costretti a dormire nelle classi) fornire materiale didattico, sono tutte azioni che possono essere compiute in modo efficace e veloce attraverso le raccolte fondi.


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