La situazione della libertà di informazione in Armenia, intervento dell’Ambasciatore

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Riceviamo dall’Ambasciatore Tsovinar Hambardzumyan una lettera di precisazione sull’articolo del 6 agosto scorso inerente la situazione dell’informazione in alcuni Paesi europei e volentieri la pubblichiamo di seguito. Ribadiamo la nostra scelta di seguire, con sempre maggiore attenzione e precisione, l’evolversi della situazione della libertà di stampa in Europa.

“Non si può che essere grati ad “Articolo 21” per la sua preziosa, intensa, attività in difesa della libertà di informazione in Italia e nel mondo.
Ci sia tuttavia consentita un’osservazione in merito all’articolo del 6 agosto (“Scivolando verso l’Azerbaigian, l’informazione italiana sotto pressione come nei regimi”) nel quale, incidentalmente, la situazione della libertà di informazione della Repubblica di Armenia viene equiparata a quella dell’Azerbaigian e di altri Paesi a basso indice di democrazia. Per fortuna, il livello di libertà di informazione in Armenia, per quanto migliorabile, non è alla stregua di altre nazioni. Basti prendere l’ultima classifica di ‘Reporter Senza Frontiere’ che posiziona l’Armenia al 49° posto su 180 nazioni, l’Azerbaigian al 151°, la Russia al 164°, il Kossovo al 56° e l’Italia al 41°. È vero, come riporta l’articolo citando un pezzo della EFJ (“Armenia: il governo metta fine alle molestie online ai giornalisti”) che ultimamente ci sono state situazioni di criticità a danno di operatori del settore dell’informazione ma ciò – senza sminuire minimamente la portata di quanto riferito e la necessità di un tempestivo intervento dell’autorità – è inevitabilmente inquadrato nella grave tensione sociale conseguente all’assedio del Nagorno Karabakh ad opera dell’Azerbaigian che da mesi ha interrotto il collegamento vitale fra la regione armena e l’Armenia stessa determinando una grave crisi umanitaria derivante dalla mancanza di cibo, medicine, carburante e beni di prima necessità per i 120.000 armeni residenti. Riteniamo, dunque, che equiparazione sic et simpliciter tra le diverse realtà nazionali non sia corretta. Fermo restando che il tema della libertà di informazione è fondamentale ed è compito delle istituzioni adoperarsi per migliorare ulteriormente la condizione di chi lavora nel settore”.


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