Cosa c’entra l’evasione fiscale con la sanità povera. Lo ha detto la Cgil in piazza

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Fa caldo. Piazza del Popolo è piena, mentre Maurizio Landini chiude con il suo intervento la manifestazione della Cgil e dell’associazionismo sociale per il diritto alla salute. Parla delle tante carenze che stanno ammazzando la sanità pubblica (medici, infermieri, macchinari, ecc), ma finalmente mette in relazione diretta l’evasione fiscale e la sanità povera. ”Certo che ci vogliono i soldi – urla – ma li andassero a prendere dove sono: da quelli che hanno provocato oltre 100 miliardi di evasione! Basta spremere lavoratori e pensionati! La fatica è più tassata della rendita finanziaria e immobiliare”. Applaudo e penso che quelli sono i divani da rovesciare.

Tuona anche contro l’autonomia differenziata, ”figlia di quella disastrosa riforma del Titolo V della Costituzione, che fu voluta anche dalla sinistra! Noi lotteremo affinché non passi questa autonomia, che non farebbe altro che separare ancora le sanità ricche da quelle insufficienti!” La signora davanti a me dice all’amica che non ce la fa più dal caldo; l’altra la incoraggia a rimanere e le fa aria sul viso col ventaglio. Vedo gruppetti di giovani e mi si apre il cuore. ”E’ giunto il momento che anche quelli che stanno bene si preoccupino di chi sta peggio. Dobbiamo fare fronte comune. Lo abbiamo detto anche ai sindacati europei. Il 30 Settembre saremo di nuovo in piazza, perché sulla sanità non ci accontentiamo delle convocazioni per incontri finti, dove tutto è già deciso!”
Più lo sento e più credo che Landini potrebbe davvero dare una grande mano alla Schlein, riparando quella cinghia di trasmissione che un volta univa sindacato a partito, rappresentando la forza della piazza in Parlamento. Sviene un presente, si chiama un medico, Landini decide di finire qui, anche se lo svenuto si è ripreso. Scatta Bella Ciao e tutti ritrovano le energie per ballare. Si fissa il punto: sullo Stato sociale non si arretra. La destra vuole smantellarlo, in cambio della libertà di evasione. La sinistra deve resistere. Mi viene da cambiare le parole alla musica: una mattina, mi sono svegliato.. e ho trovato l’evasor!”

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