Musica “di lato”

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Quella di fatti e cose musicali è lettura colta, anche ardua. Ma non nel caso delle Variazioni sul destino di Giannuzzi: libro leggero come una foglia che si alza al vento, ma libro ricco di notizie e spassoso. Quando ho cominciato a leggerlo, mi chiedevo cosa c’entrava con la musica quel certo pittore Giovanni Balducci che apre la serie dei venti racconti del libro. Se non fosse che alla fine del capitolo si viene a sapere che il committente di una pala pittorica era uno dei massimi compositori di musica polifonica del primo Seicento. Non ne svelo il nome, perché qui sta l’essenza del libro: la narrazione – come da sottotitolo – di destini che s’incrociano, ed è sempre quello in ombra a muovere i primi passi. È mediante gli attori secondari che si giunge infine a conoscere l’attore principale: un grande compositore.

L’idea strutturale che sta alla base del libro è singolare: l’autore racconta venti storie musicali dal Seicento al Novecento, cinque per secolo, ma invece di narrare gli episodi tenendo di volta in volta come protagonista il musicista prescelto, entra nella sua vita “di lato”, mediante lo sguardo o la memoria di un personaggio di seconda linea che in qualche modo ha incrociato la vita del grande di turno. Ne percorre la vicenda e, alla fine di ogni capitolo, chiude con un “epilogo” i giochi svelando chi è la segreta figura principale. Un’idea narrativa che, applicata alla storia della musica, diventa spiritosa e dilettevole.

Ora, l’autore è maestro di fagotto nell’orchestra del Teatro Comunale di Bologna, è un musicista scrittore (ha già al suo attivo vari titoli, editi da Mursia in giù) e le sue costruzioni letterarie lasciano stupiti, come stupisce la sonorità un po’ grottesca (come pensava Berlioz) del suo strumento. Ora, nel caso del fagotto è necessario ascoltarlo con attenzione e si giungerà ad amarlo, così come accade per i venti racconti del libro: a leggerli con abbandono, si giungerà ad amarli per quanto bizzarri.

La collana che accoglie il libro si chiama Settime diminuite, un battesimo che – come dichiara un occhiello – giunge da alcuni versi del grande poeta Giorgio Caproni: «Tonica, terza, quinta, / settima diminuita. / Resta dunque irrisolto / l’accordo della mia vita?». La settima diminuita è insomma accordo irrisolto, di sospensione, la medesima sensazione che la collana intende sollevare nei suoi lettori: testi a sfondo musicale, ma curiosi, narrativi, gradevoli e leggeri. E in un’epoca che assiste alla caduta di interesse verso la Grande Musica, non è poco avere il coraggio di lanciare collane musicali. Chapeau all’editore che ha ospitato l’idea.

Guido Giannuzzi, Variazioni sul destino. Racconti in musica per destini incrociati, Bologna, Pendragon, 2022

Musica “di lato”


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