Giornalismo sotto attacco in Italia

La guerra in Ucraina e noi

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Dal 1992, prima con Eltsin e poi con Putin, la dissidenza interna in Russia viene colpita duramente.
Non ci sono libere elezioni e i maggiori dissidenti o vengono uccisi da killer o incarcerati per anni ed anni. Le libertà fondamentali e i diritti civili vengono calpestati.
Nel frattempo, la mafia russa e gli oligarchi si sono impadroniti dello Stato e hanno stretto affari lucrosi con i paesi occidentali, che oggi invece si scoprono antirussi, sanzionatori e vendicativi.
Quello che prima era ritenuto “un amico” seppure emblematico, oggi è considerato un “criminale di guerra.
Nel frattempo, gli USA e la NATO hanno creato una cintura di sicurezza armata ad altissima tecnologia tutt’intorno all’ Orso russo!
Hanno spinto Putin ad allearsi con i Dragoni cinesi, nuovi padroni del mercato globale. La Cina, nonostante le sanzioni sciocche degli USA, ha preso vigore ed ora può determinare i destini anche dell’Occidente.
Putin per uscire dall’angolo ha fatto la.mossa più sbagliata e suicida che un autocrate potesse fare: entrare in guerra con la nazione vicina. Aggredire i propri fratelli russi-ucraini.
Ha risvegliato i fantasmi dello sterminio staliniano e l’orgoglio guerriero degli ucraini, che non hanno mai fatto i conti col passato razzista antisemita, con il collaborazionismo nazista.

Intanto, i media e i governi europei fanno a gara a metterci in una situazione di assoggettamento psicologico, per spingerci verso scelte armate.
Miliardi in armamenti per ottenere la pace? Per difendere i nostri confini?
Nel frattempo, però, le vittime e i feriti civili e militari, stando alle statistiche ufficiali ONU, sono molto esigue. Mentre sono milioni e milioni i profughi.
Quindi, si tratta di una guerra essenzialmente di distruzione delle strutture e infrastrutture e non di sterminio di esseri umani.
Non è un Olocausto, ma una guerra mediatica, propagandistica.
Da una parte e dall’altra si sbandiera l’uso di armi di distruzione di massa. Ma in un mese abbiamo solo visto immagini ripetitive di distruzioni di edifici, carri armati e blindati.
Nell’era dei Social, siamo bombardati da video e testimonianze aberranti. Molte vengono destrutturate e sbugiardate da alcuni centri indipendenti che controllano le Fake News.

Siamo anche arrivati al ripristino della censura politica, da parte di un Partito che si autodefinisce Democratico e di Sinistra, contro giornalisti e analisti indipendenti, all’ostracismo verso chi cerca di argomentare e non di fare propaganda.
Si da spazio essenzialmente ai guerrafondai, ai catastrofisti. Gli altri che non si adeguano sono ritenuti “putiniani”. Cosi come gli atleti, i letterati e gli artisti russi: tutti ricacciati in Russia o impediti di esprimersi.
L’unica speranza è riposta nelle parole di pace e a favore di un accordo onorevole di Papa Francesco.
Ma anche lui comincia ad avere scarsa visibilità e i più importanti media internazionali lo riportano con malcelata sopportazione.
La via della guerra è facile da imboccare, ma porta distruzioni, massacri e imbarbarimenti.
Quella della pace è più ardua, ma ci preserva come esseri umani

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