Sciopero a BuzzFeed: “Non vogliamo essere giudicati dai click che generiamo”

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Un giorno di sciopero per i dipendenti di BuzzFeed News che pretendono dall’azienda leader dei contenuti digitali paghe proporzionate al costo della vita, un minor controllo sulla propria libertà di esprimere opinioni fuori dal contesto lavorativo e un giudizio sul lavoro che non sia influenzato dai numeri del traffico online: “Dimostriamo che Buzzfeed senza di noi non esiste” è lo slogan ripetuto sul profilo Twitter del sindacato.

I portavoce di BuzzFeed News Union hanno diffuso un comunicato in cui viene dato conto di tutte le richieste: “Dopo quasi due anni di negoziazione, vogliamo l’azienda offra più dell’1% di aumenti all’anno che hanno garantito e che offra più di un salario base annuale da 50 mila dollari”. Cifra che secondo i membri del sindacato “non è abbastanza per vivere nelle città in cui abbiamo le redazioni, figuriamoci se è abbastanza per attirare nuovi talenti”.

Lo sciopero si è svolto il due dicembre, in concomitanza con l’assemblea degli azionisti della società statunitense che opera nel campo dell’informazione e dell’intrattenimento digitale. BuzzFeed ha sedi a New York City e San Francisco, è stata fondata nel 2006 da Jonah Peretti e John S. Johnson III e ha oltre mille dipendenti. “Oggi gli azionisti di Buzzfeed stanno votando per rendere pubblica la società con un accordo che renderà i nostri ricchi dirigenti ancora più ricchi. Il management crede che il Buzzfeed sia il futuro dei media digitali. Siamo d’accordo. Ma crediamo che il futuro possa essere solido solo se lo saranno anche le nostre condizioni di lavoro”, hanno detto i membri di BuzzFeed News Union.

I giornalisti e i digital designer hanno scioperato anche per schierarsi contro il tentativo della direzione di attuare un “controllo creativo del lavoro” con metodi che sono fuori dalle loro prerogative. Regole sempre più stringenti condizionano la vita privata dei dipendenti e limitano la loro libertà di pubblicare contenuti privati sui proprio profili social: “Viviamo gran parte della nostra vita online e la gestione di Buzzfeed sta cercando di appropriarsi delle nostre vite, del nostro tempo libero e dei nostri hobby”.

Non solo, per il sindacato il management dell’azienda si è più volte opposto alla richiesta dei dipendenti di non essere giudicati in base al traffico e alle statistiche dei loro prodotti: “Le visualizzazioni delle pagine e i clic non sono qualcosa che un singolo dipendente può controllare e sono spesso influenzati dagli algoritmi dei social media e dai pregiudizi dei lettori. Crediamo che davanti a una notizia di Buzzfeed il lettore dovrebbe poter capire che noi dipendenti lavoriamo guidati dall’onestà e non dai clic”.

BuzzFeed è un sito web d’informazione che raccoglie notizie dalla rete e le distribuisce in un mix vincente di intrattenimento e pubblicità. Si tratta di articoli presenti su giornali online, blog, video blog e podcast che toccano tutti i temi, dall’economia fino al bricolage. Nel tempo il network si è evoluto e oggi comprende diversi asset: BuzzFeed Originals, l’organo originario; BuzzFeed News, dedito al giornalismo d’inchiesta e investigativo; BuzzFeed Studios, che produce contenuti originali tra film e piattaforme digitali.

Gli articoli di BuzzFeed hanno una grande capacità di circolazione su web, sono spesso “virali” e la piattaforma conta centinaia di milioni di utenti unici al mese. Negli Stati Uniti il format ha ottenuto un successo tale da essere esportato in molti altri paesi del mondo.

A febbraio 2021 la società ha acquistato anche Huffington Post da Verizon Media. Il proprietario di BuzzFeed Jonah Peretti era stato co-fondatore di Huffington nel 2005.
(nella foto  Jonah Peretti)
da professionereporter.eu


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