Trentamila studenti per il Progetto educativo del Centro studi Pio La Torre

0 0

La prima videoconferenza del Progetto educativo antimafia e antiviolenza del Centro studi Pio La Torre, per l’anno scolastico 2021/2022, ha registrato la partecipazione di trentamila studenti di 1600 classi di 160 scuole italiane secondarie di secondo grado -pubbliche,parificate, di 15 case circondariali più gruppi di universitari ( l’università di Palermo ha deliberato crediti formativi)-. Gli studenti hanno potuto ascoltare il messaggio del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi e interloquire con i relatori – Vincenzo Militello dell’Unipa, Antonio Balsamo presidente del tribunale di Palermo, Franco La Torre figlio di Pio, Walter Veltroni regista- moderati dal presidente del Centro. La videoconferenza ha discusso dell’evoluzione della mafia da quella vecchia di quarant’anni fa alle nuove del presente. Nel 2022 ricorrerà il quarantesimo (1982), delle stragi della seconda guerra di mafia dell’approvazione della prima legge antimafia dello Stato italiano e il trentesimo (1992) delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Oltre 1000 vittime tra le quali quelle innocenti dei politici come il presidente della Regione, Pier Santi Mattarella, Pio La Torre segretario regionale del PCI, Carlo Alberto Dalla Chiesa prefetto di Palermo, dei magistrati Gaetano Costa, Cesare Terranova, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, di tanti servitori dello Stato e di tanti cittadini onesti. Da quella guerra la vecchia mafia è uscita sconfitta grazie alla mobilitazione della società civile, del Parlamento, delle istituzioni dello Stato. Infatti, non è riuscita a piegare lo Stato né a bloccare l’approvazione della prima legge antimafia, primo firmatario Pio, che definì la fattispecie giuridica di associazione di stampo mafioso come reato penale grave e l’obbligo della confisca dei beni proventi di reato. La legge Rognoni-La Torre, approvata dopo l’uccisione di Pio e del prefetto Dalla Chiesa, diventerà la madre di tutta la legislazione antimafia sino ai nostri giorni, imitata da tanti Stati e sancirà l’esigenza di una legislazione antimafia a livello dell’UE e dell’ONU. La Cassazione nel 1992 decreterà che l’esistenza della mafia, acclarata storicamente, non doveva più essere provata.

Il ciclo di videoconferenze che si concluderà il trenta aprile 2022, anniversario dell’assassinio politico mafioso di Pio e Rosario Di Salvo, servirà agli studenti per esplorare l’evoluzione storica del fenomeno mafioso sino alle cosiddette “nuove mafie”che sparano di meno ma corrompono di più tramite la rete di relazioni con l’area grigia delle professioni, dei politici collusi e degli apparati istituzionali compiacenti.

Nessuno, oggi può essere indifferente di fronte un fenomeno che minaccia la democrazia, turba il mercato, impoverisce i territori, dove è insediata, alimenta il degrado morale di quella parte di classe dirigente disponibile. Le mafie scompariranno quando saranno rese impossibili le collusioni con la politica e l’economia colluse e corrotte. Quindi è un problema afferente le classi dirigenti, come scrisse Pio nella sua relazione di minoranza della Commissione Antimafia del 1976, riapprovata all’unanimità dalla Commissione Antimafia nella scorsa legislatura. La scomparsa delle nuove mafie è subordinata al cambiamento sociale e del modello di sviluppo che deve mirare al superamento dell’egoismo individualistico, delle disuguaglianze sociali, territoriali, di genere e sognare una civiltà planetaria che sia basata sulla solidarietà, l’uguaglianza, la libertà dal bisogno. Sul nuovo modello di sviluppo ne discuteremo nella prossima videoconferenza di Novembre che invitiamo tutti a seguire attraverso la diretta streaming sul sito www.piolatorre.it dove si può prendere visione del programma e riascoltare le registrazioni delle iniziative precedenti.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21