Giornalismo sotto attacco in Italia

Licio Gelli e le carte che lo legano alla strage di Bologna su “Spotlight”

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I mesi che precedono la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. L’ascesa criminale dei Nar. Le operazioni occulte di Gelli. Interviste e documenti esclusivi sul peggiore attentato neofascista della storia d’Italia nella puntata di domanica (ore 9.30 e 21.30) di Spotlight su Rainews24. Tra le novità assolute c’è questo passaggio: in un’intervista inedita il capo della P2 vide la sua nota con cui finanziava i terroristi neri e comprava la complicità degli apparati di sicurezza.
Per un attimo il sorriso svanisce dal volto di Licio Gelli. Guarda un foglio che un giornalista inglese gli mostra. Sembra quasi che un fantasma si sia materializzato. “No, no, io… questo non lo abbiamo veduto e non lo hanno voluto vedere nemmeno i miei avvocati”, risponde mentre allontana da sé quelle note, scritte anni prima di suo pugno. È il “documento Bologna”, conto 525779 XS. Una contabilità minuziosa di una partita di milioni di dollari, che oggi è al centro del nuovo processo sui mandanti della strage del 2 agosto 1980.
È questa la scena centrale dell’intervista inedita al capo della loggia P2, girata nel 2010 dal giornalista inglese Philip Willan, che il programma di inchiesta di Rainews24 Spotlight presenta per la prima volta all’interno del servizio “Prima della strage” in onda domenica. Nessuno aveva mai chiesto a Licio Gelli conto di quel documento che la polizia elvetica gli sequestrò al momento del suo arresto a Ginevra nel 1982. È un documento, per il poco venerabile maestro, che lo riporta alla peggiore accusa nei suoi confronti: essere stato l’ispiratore, il finanziatore della della bomba che causò 85 morti.
E’ l’anticipazione fatta da Valerio Cataldi e Andrea Palladino su L’Espresso on line.

 


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