La povertà è anticostituzionale

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La povertà è anticostituzionale. Se c’è – e addirittura aumenta come ha certificato l’Istat – vuol dire che la Carta non è interamente applicata. L’articolo 38 parla chiaro:“Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.”  L’innovazione di queste poche parole è immensa. Si passa dal povero senza dignità affidato alla carità del ricco, al rispetto del diritto di ogni persona senza lavoro di poter risolvere i propri bisogni essenziali – “vivere” – senza dover suscitare pietà.

La destra “compassionevole” ha nascosto dietro un divano questo precetto, ritornando così al vecchio principio ottocentesco che il povero è solo un pigro che non va assecondato.  Una teoria-crema che deterge i doveri fiscali, conserva elasticità alla coscienza e toglie quei brutti punti neri di senso di colpa.

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