Se “Bella ciao” nel 2021 è una “provocazione” . Il caso del Trg Emilia Romagna

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Ma davvero nel 2021 “Bella ciao” può essere definita una “provocazione”? E può succedere nel corso di un servizio della Rai? E ciò non scandalizza tutto il Paese ma “solo” molti giornalisti e associazioni partigiane e qualche politico? E se anche questo fosse l’accettazione di un rigurgito fascista sempre più diffuso e sempre più “normale”? E la nostra Costituzione antifascista? E la legge Scelba? E il divieto di ricostituire il partito fascista?
In fondo questo ha fatto il servizio della Rai dell’Emilia Romagna: ha scatenato domande a profusione destinate, si teme, a restare senza risposta, o forse, peggio, a fornire la conferma di un ribaltamento della realtà con i fascisti sdoganati e gli antifascisti relegati al ruolo di onopportuni o provocatori.
Val la pena ripercorrere i fatti: in uno dei servizi sulle manifestazioni del Primo Maggio il Tgr dell’Emilia Romagna ha definito “una provocazione” l’aver trasmesso “Bella Ciao” nel corso di una iniziativa che si era tenuta a Bologna e organizzata da gruppi di estrema destra. Non solo: il servizio ha anche lodato i militanti della “Lega dei Patrioti” per non aver reagito. Un passaggio che ha prodotto subito la reazione indignata degli stessi redattori della testata. La manifestazione di Bologna era stata allestita dal Movimento Nazionale per il primo maggio, appunto, con appello a “tutti i patrioti” e al quale hanno certamente risposto diverse organizzazioni di destra, tra cui “Veneto Fronte Skinheads” e “Militia Christi”. Durante il passaggio del corteo di estrema destra da una finestra sono risuonate le note di “Bella ciao” e quando il giornalista della testata regionale Rai ha commentato quel passaggio ha detto, appunto, che erano stati bravi gli organizzatori a non reagire alla “provocazione”. Per l’Anpi quello è stato “uno sfregio vergognoso”. Poi sono arrivate le scuse della redazione che ha parlato di “grave episodio”, prendendo le distanze dai contenuti del servizio andato in onda. Però ormai il danno era stato fatto. Non molti gli interventi politici, ma Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana ha detto che le affermazioni contenute nel servizio Rai erano “indegne” e chiesto provvedimenti da parte dei vertici dell’azienda, ricordando che “già 2 anni fa, al Tgr dell’Emilia Romagna ci fu un servizio da Predappio vergognoso. Ora la farsa si ripete”. Anche l’esecutivo Usigrai ha diffuso un comunicato durissimo: “Bella ciao non è mai una ‘provocazione’. E’ un canto di libertà, indissolubilmente legato alla Resistenza e alla lotta contro la dittatura fascista. In riferimento a un servizio andato in onda ieri sera sulla TgR Emilia Romagna, lo ribadiamo ancora una volta, le giornaliste e i giornalisti della Rai stanno e possono stare soltanto da una parte, ovvero dalla parte della Costituzione antirazzista e antifascista”.

(foto Repubblica.it)


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