Mancano i progetti per i fondi “Next Generation UE”

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Librino (CT) inizio millennio. Per una perizia, con un giovane collega, si dovette fare un sopralluogo in un appartamento dal difficile accesso. La padrona di casa era restia  e molto inquieta. Apparve un uomo poco vestito. In un primo momento pensammo ad una “tresca”. L’uomo tenne a precisare che era il marito, ex bravo carpentiere, e chiedeva scusa in quanto era molto stressato, al punto di essere incappato nel tunnel della droga. Non solo al consumo, pensai. Alla fine della perizia si doveva redigere il verbale. Il collega voleva inserire la presenza dell’uomo. Lo fermai con le parole: “Il signore non c’è!”. Era un evidente caso di latitanza casalinga. Un bravo ex operaio, causa crisi, era stato affiliato allo spaccio della droga. Possiamo immaginare cosa accadrà, causa Covid.

Per attingere ai fondi del “Next Generation UE” (alias Recovery Found) il governo italiano sta rispolverando vecchi progetti, in teoria già pronti. La logica dichiarata è quella di portare avanti progetti “take away”, la logica occulta è quella di portare avanti progetti dettati dalla sempiterna “logica dell’appartenenza”. Difatti per le prossime generazioni si prevedono: Autostrade; Inceneritori; Pozzi di estrazione. Ammesso che tali progetti siano realmente “cantierabili”, sono in perfetta antitesi alle indicazioni UE, sia nella lettera che nello spirito. Si deve invece sfruttare la grande occasione, data dei fondi UE straordinari, per dare una nuova direzione allo sviluppo del nostro sfortunato paese. Si dovranno realizzare opere che siano innovative e ambientaliste, che portino alla coesione territoriale e sociale ed alla occupazione duratura per l’altrimenti disperata “Next Generation”, possibile preda delle mafie. Le minestre riscaldate delle lobby nostrane saranno seppellite dalla storia e dall’UE, con una fragorosa risata. Altrimenti riderà la mafia.


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