Giornalismo sotto attacco in Italia

Altri due giornalisti arrestati in Egitto. Timori per Basma Mostafa fermata a Luxor

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Aggiornamento alle 11 del 6 ottobre

Una buona notizia è arrivata in mattinata sul caso di Basma Mustafa Il procuratore generale Hamada al Sawi ha disposto il rilascio della giornalista dopo averla ascoltata. Le è stata inoltre comminata una multa di 2000 sterline egiziane. La notizia è stata diffusa attraverso una nota del pm su Facebook. Si attendono dettagli sulle indagini.

Basma Mostafa è giovane, determinata e coraggiosa. Bisogna esserlo per scegliere di fare la giornalista indipendentemente in Egitto.
Basma è stata arrestata il 2 ottobre a Luxor mentre indagava sull’uccisione di un uomo, Awais al Rawi, che si era opposto all’arresto del padre. Ieri, solo dopo lunghe ore di detenzione arbitraria, una vera e propria sparizione forzata, è comparsa di fronte alla Procura per la sicurezza dello stato che ha disposto 15 giorni di detenzione preventiva nell’attesa che venga formalizzato il capo di imputazione: diffusione di notizie false attraverso i social, turbativa dell’ordine e della sicurezza nazionale. e adesione a un gruppo terroristico.
Si teme che possa aver subito interrogatori coercitivi e violenze, non avendo potuto comunicare per lungo tempo con familiari e legali.
Con la ripresa delle manifestazioni contro il regime, anche i giornalisti sono a rischio di rappresaglie di ogni genere.
Solo pochi giorni prima a finire nel mirino delle autorità egiziane un altro collega, Islam al-Kalhy.
Redattore del sito web locale di notizie Darb, è stato fermato mente stava coprendo le proteste nel quartiere al-Monib di Giza. Il giorno dopo, l’ufficio del procuratore lo ha accusato di aver diffuso notizie false e di essersi unito a un gruppo illegale. Anche per lui 15 giorni di detenzione “in attesa di ulteriori indagini”.
Il direttore di Al-Kalhy lo aveva incaricato di coprire le proteste ad al-Monib iniziate dopo che un giovane, Islam al-Australi, era morto mentre era sotto la custodia della polizia. Le accuse nei suoi confronti, come nel caso di Mostafa, sono pura e semplice rappresaglia verso operatori dell’informazione che hanno deciso di fare il loro mestiere in piena libertà, raccontando fatti  che il governo di Abdel Fattah el-Sisi sta disperatamente cercando di oscurare.
Proprio come nel caso della giornalista arrestata a Luxor dove si era recata per documentare l’uccisione di Al-Rawi il 30 settembre scorso, ucciso con un colpo alla testa sulla soglia di casa.
La redazione di Al-Manassa ha confermato che sabato mattina Basma Mostafa, verso le 11, aveva chiamato per spiegare che era stata fermata da un agente che dopo aver controllato i suoi documenti aveva iniziato a seguirla. Dopo qualche ora di lei si sono perse le tracce, fino a ieri quando è riuscita a mettersi in contatto con suo marito, Karim Abdelrady, che è anche il suo avvocato.


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