Ebru Timtik è morta per una Turchia libera. Lettera all’ambasciatore turco

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Ambasciatore  Murat Salim Esenli,
le scrivo per fare le condoglianze al suo Paese, in occasione della morte dell’avvocatessa Ebru Timtik. No, le condoglianze non sono riferite a questa martire, che ha scelto lo sciopero della fame letale, per non soccombere ad accuse inesistenti; le mie condoglianze sono rivolte alla Turchia, una nazione che ha iniziato ad uccidere i suoi figli migliori. Quando muore un giusto che lotta per la libertà, tutte le persone libere perdono una sorella, un fratello. Ebru Timtik ha difeso i suoi connazionali più vessati, ma l’autoritarismo che sta devastando il suo meraviglioso Paese l’ha calunniata, imprigionata, lasciata morire senza concedere nemmeno il ricovero in ospedale quando le sue condizioni fisiche erano diventate estreme.

Ambasciatore  Murat Salim Esenli,
toccherà la stessa sorte all’altro avvocato dello stesso studio, Aytac Unsal, anche lui in sciopero della fame? Quanto dovrà allungarsi la lista dei martiri della libertà, iniziata con i componenti del gruppo musicale Grup Yorum? il popolo turco non merita queste sofferenze inumane! Riporti al suo Governo la grande preoccupazione e indignazione di molte cittadine e cittadini italiani per queste ripetute violazioni dei diritti umani. Mentre noi non ci stancheremo di sentirci solidali con Ebru Timtik e con chiunque si batta per il sogno di una Turchia libera, tollerante, laica.

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