I beni confiscati “palestre di vita” in tempo di pandemia

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Davide Pati *

“Palestre di vita”, così li aveva definiti Papa Francesco, il 21 settembre 2017 (giorno dell’anniversario del giudice Rosario Livatino, vittima di mafia) nell’incontro con i membri della Commissione parlamentare antimafia. “I beni confiscati alle mafie e riconvertiti ad uso sociale rappresentano delle autentiche palestre di vita”… e poi aveva aggiunto “lottare contro le mafie significa anche bonificare, trasformare, costruire”.

In questo periodo di pandemia, tra le tantissime iniziative di solidarietà e corresponsabilità nei confronti delle persone più fragili e bisognose, un ruolo importante lo stanno avendo anche quelle realtà sociali che gestiscono beni confiscati alle organizzazioni criminali.

Sono associazioni, cooperative, diocesi, parrocchie, caritas, gruppi scout, organizzazioni di volontariato, enti di promozione sportiva, centri culturali e fondazioni – più di 850, in Italia, quelle individuate in un censimento della rete nazionale di Libera – impegnate nel rafforzare quel senso di comunità che, oggi ancora di più, è condizione indispensabile per fare in modo che insieme all’emergenza sanitaria non esploda, in tutta la sua disperazione, anche l’emergenza sociale.

Tante di queste realtà, in quei terreni, ville, appartamenti, locali e magazzini sottratti ai mafiosi, oggi preparano e consegnano i pasti alle persone in quarantena e forniscono frutta, verdura e prodotti alimentari, ospitano familiari di persone in cura, organizzano lezioni e servizi educativi online per studenti e giovani, attivano servizi di ascolto e di assistenza rivolti a tutti coloro che vivono in stato di bisogno e povertà. Offrono, altresì, un reinserimento sociale alle persone con disagio fisico e psichico, un’opportunità di lavoro dignitoso – in particolar modo alle persone migranti vittime dello sfruttamento in agricoltura – ed uno spazio abitativo a coloro che non ne hanno ed ai senza fissa dimora.

Anche l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e le Prefetture stanno assicurando la loro collaborazione alle amministrazioni regionali e comunali ed alle associazioni, in questo periodo di emergenza sanitaria… Continua su liberainformazione


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