La scomparsa politica del camper di Craxi

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Camper, niente camper. Nell’intervista a Claudio Martelli di Walter Veltroni si parla di tutto. Si parla in particolare dello stretto e travagliato rapporto tra Bettino Craxi e Martelli. Si parla dei tanti contrasti e scontri tra Psi e Pci e delle flebili occasioni di disgelo a sinistra come nel caso dell’incontro tra Craxi ed Enrico Berlinguer del 1983 a Frattocchie.

Con quali risultati? Martelli, alla domanda di Veltroni, risponde: «Una cosa abbastanza fredda, con momenti di aperture reciproche… Lì c’è stato un eccesso di chiusura da parte di Berlinguer». Si parla di tutto ma non dell’incontro del camper nel quale Bettino Craxi nel marzo del 1990 ebbe un colloquio riservato proprio con Veltroni e con Massimo D’Alema al congresso socialista di Rimini. Fu un colloquio imprevisto. Né Martelli parla di quel faccia a faccia né Veltroni domanda come andò, né da protagonista di quell’importante vertice a sinistra dà un qualche particolare.

Allora si parlò di aria di dialogo. Il segretario del Psi mandò a chiamare i due esponenti del Pci presenti a Rimini e li accolse nello stesso camper nel quale, al congresso del Psi dell’Ansaldo a Milano del 1989, incontrò Arnaldo Forlani e rinnovò l’alleanza strategica con la Dc. Allora si parlò di un’aria di dialogo tra Craxi e i due esponenti del vertice comunista impegnati, con Achille Occhetto, nella svolta per trasformare il Pci nel Pds dopo il crollo del muro di Berlino.

Allora il riserbo fu massimo. Craxi non rilasciò commenti. Gli allora giovani D’Alema e Veltroni salirono con imbarazzo sul vituperato camper, il simbolo del patto tra Craxi e Forlani. D’Alema si tenne sulle generali con i giornalisti. Abbiamo parlato di filosofia, storia e politica, disse. È stato positivo scambiarsi opinioni, conoscersi, aggiunse. Veltroni fece altrettanto. Lo definì un colloquio franco, utile; però, non c’entrava nulla con l’altro incontro del camper con Forlani.

Martelli e Veltroni si conoscono bene da decenni, sono stati due personaggi chiave nella storia della sinistra italiana: il secondo, nei nuovi panni di giornalista, ha intervistato il primo per il ‘Corriere della Sera’. Martelli, 76 anni, già vice segretario del Psi, vice presidente del Consiglio e ministro della Giustizia, è stato grande amico di Craxi e uno dei maggiori esponenti del ‘nuovo corso’ liberalsocialista del 1976, quello che ruppe definitivamente con il marxismo-leninismo. Veltroni, 64 anni, ex segretario del Pd e dei Ds, già vice presidente del Consiglio, ministro della Cultura e sindaco di Roma, è stato uno dei maggiori dirigenti del Pci-Pds-Ds-Pd.

Nella lunga intervista Veltroni ha posto domande su tutto: il tragico duello tra Psi e Pci per l’egemonia a sinistra, la gara tra i due partiti per essere gli alleati strategici della Dc, i misteri del rapimento e dell’assassinio di Aldo Moro, la lotta alla mafia, la fine del Psi causata da Tangentopoli, il drammatico trasferimento di Craxi ad Hammamet bersagliato da mille accuse di finanziamento illegale ai partiti, la tragica morte in Tunisia dell’ex presidente del Consiglio ed ex segretario socialista gravemente malato. E ancora: l’ultima commovente telefonata tra Martelli e Craxi nel dicembre 1999 poco prima della morte. Martelli commenta: la disfatta della sinistra divisa ha aperto la porta al sovranismo nazionalista di Salvini.

Si parla di tutto ma non dell’incontro del camper del 1990 a Rimini. Strano. Forse perché è stato il simbolo di un’era politica e del protagonismo di Craxi. Quel camper

si era perfino fisicamente liquefatto. Poi all’inizio di quest’anno l’imprenditore Tommaso Fidanzia, da sempre proprietario del veicolo, decise di venderlo e Claudio Signorile lanciò con dei compagni socialisti una raccolta di fondi per l’acquisto. Signorile conosce bene quel camper. L’ex vice segretario del Psi ed ex ministro ha precisato al ‘Sole 24 Ore’: «Era l’ufficio mobile del partito e del segretario del Psi che in quel momento rappresentava un equilibrio nella politica italiana».


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