Articolo21 rivendica il reato di “Apologia di Camorra” contro i giornalisti

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In principio furono terrorizzanti e ridicoli, ma anche alla fine… Ricordo come in un brutto B-movie questi ragazzotti tutti uguali, come le loro teste rapate, che nella “sonnacchiosa” Como, fanno irruzione durante una riunione dell’associazione “Como senza Frontiere”; per poi obbligare, senza vergogna, il gruppo di persone pacifiche, calme, sbigottite e piuttosto anziane, ad ascoltare il loro delirante proclama. Gli estremisti di destra, del Veneto fronte skinhead, come neppure Pierino farebbe davanti alla maestra, hanno anche la geniale idea “webete” di inviare il loro discorso in diretta in rete. Le conseguenze? Subito beccati dalla Digos ed arrestati. “Vabbè so’ ragazzi”, direbbe qualcuno…

E anche un plotone di sociologi andrebbe a riempire la loro scempiaggine, farcita da un coraggio da Cuor di Leone, con trattati sul vuoto allegorico degli ultimi anni o uno “strutturato” clima di paura e di odio. Quello che spaventa, però, è che i figli della crisi economica sono in ottima compagnia. Troppi, negli ultimi mesi in Italia, gli atti violenti di altri gruppi di estrema destra contro Rom, omosessuali, immigrati o contro chi “si permette” di difenderli…  E il fascio quest’anno si è insinuato persino al Salone del libro di Torino, dove le proteste di scrittori ed intellettuali, hanno costretto gli organizzatori a rescindere il contratto con la casa editrice “AltaForte”, vicina-vicina a CasaPound e la stessa che ha pubblicato la biografia di Matteo Salvini. Non contento della “cacciata” l’editore Francesco Polacchi ha dichiarato subito ai microfoni della trasmissione radiofonica “La Zanzara”: “Sono fascista. Mussolini è il miglior statista italiano. L’antifascismo è il vero male di questo Paese”. Anche lui beccato ed indagato per “Apologia di fascismo”, dalla procura di Torino.

Diciamo la verità “So’ Ragazzi”, mica rivestono un ruolo istituzionale, come un vice premier, un ministro dell’Interno? E invece anche chi dovrebbe dare il buon esempio… Con una diretta su Facebook, Matteo Salvini qualche giorno fa ha dichiarato: “Sto lavorando anche a una revisione dei criteri per le scorte che impegnano ogni giorno in Italia più di duemila donne e uomini delle forze dell’ordine” e poi ha inviato un “bacione” al giornalista sotto scorta, Roberto Saviano.

Mentre il Consiglio d’Europa, ha definito la promessa del leader del Carroccio “un’intimidazione attribuibile allo Stato”, vorremmo lanciare da Articolo21 l’ipotesi di un nuovo reato ascrivibile a questi comportamenti: “L’Apologia di Camorra”. Perché accanirsi contro uno scrittore, minacciato fin da quando era giovanissimo, farlo ripetutamente (un’altra volta fu nel 2017), fa diventare gonfi  i suoi nemici. Dando soddisfazione a chi voleva far saltare in aria l’autore di “Gomorra” con un attentato simile alla strage di Capaci, da mettere in atto sull’autostrada Roma-Napoli. E poi il linguaggio! “Le parole sono importanti” diceva Nanni Moretti, lo è anche quel “bacione”, che fa tanto “ultimo saluto”. Il capo della Lega non si rende conto della gravità del suol messaggio virale. Di quanti malavitosi si sentiranno autorizzati a stringere ancora di più il cappio delle intimidazioni attorno alla gola dei giornalisti.

Ma “So’ ragazzi”. O  no?


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