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Nave Aquarius, il Tribunale del riesame accoglie il ricorso e dispone lo sblocco

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Accolto il ricorso di un agente marittimo: annullato il provvedimento del pm di Catania che aveva messo sotto inchiesta e bloccato la nave il 20 novembre scorso. L’ipotesi di reato è quella di traffico illecito di rifiuti e illecito smaltimento degli stessi dopo gli sbarchi

 

CATANIA – Segnali positivi da Catania per la nave Aquarius, della ong Sos Mediterranee e Medici senza Frontiere. Il tribunale del riesame, infatti, ha annullato il provvedimento del pm di Catania, Carmelo Zuccaro, che aveva messo sotto inchiesta e bloccato la nave il 20 novembre scorso
Il Tribunale – secondo quanto riportato da Radio radicale – ha accolto il ricorso di uno dei principali indagati dell’inchiesta sulla nave di soccorso dei migranti, vale a dire l’agente marittimo Francesco Gianino, annullando integralmente il provvedimento cautelare chiesto e ottenuto dalla Procura di Catania. Francesco Gianino è uno degli indagati secondo la stessa Procura: l’ipotesi di reato è quella di traffico illecito di rifiuti e lo smaltimento degli stessi dopo gli sbarchi.
Questa decisione segna un punto a favore degli indagati: c’è attesa ora per conoscere le motivazioni della sentenza.
La notizia arriva a poche ore di distanza dal fermo – non giudiziario ma amministrativo – della nave Open Arms ad opera del Governo spagnolo. La nave in questo momento è ferma al porto di Barcellona non per contestazioni inerenti l’attività di soccorso in mare, quanto per violazioni ripetute dei trattati sulla destinazione delle navi una volta accolti a bordo i migranti.

La vicenda Acquarius. Tornando alla vicenda della nave Aquarius, va ricordato che era il 20 novembre del 2018 quando la Procura di Catania dispose il sequestro preventivo della nave – mentre si trovava nel porto di Marsiglia – e di 460 mila euro, con l’accusa di smaltimento illecito di 24 mila kg di rifiuti inquinanti. Gli indagati, nell’inchiesta che coinvolge anche la nave Vos Prudence, sono complessivamente 24: tra i rifiuti catalogati come pericolosi figurano indumenti contaminati indossati dai migranti e scarti alimentari.
Il 6 dicembre scorso Medici senza frontiere e SOS Méditerranée avevano annunciato la sospensione delle proprie attività di salvataggio nel Mediterraneo con la Aquarius 2, denunciando il crescente clima di criminalizzazione dei migranti e di chi li aiuta.

Nel mirino di Zuccaro sono finiti 44 sbarchi nell’arco di due anni; in ognuna di queste occasioni i volontari avrebbero smaltito i vestiti delle persone salvate in mare; per il magistrato quegli stracci avrebbero potuto trasformarsi in “fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio”. Nell’inchiesta sono coinvolte una ventina di persone, quasi tutti componenti di Msf che hanno partecipato alle missioni.

Da redattoresociale


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