Giornalismo sotto attacco in Italia

Assisi 2.0 perché anche la rete torni ad essere luogo della libertà

0 0

La Carta presentata l’anno scorso ad Assisi sui diritti e doveri dell’informazione è di un’attualità sconvolgente. Anzi. La deflagrazione con la vicenda Facebook-Cambridge Analytica del mercato dei dati dominati dai cosiddetti Over The Top (da Google in poi), insieme all’esplosione delle fake news hanno fatto ruotare vertiginosamente la società cross-mediale.
In simile quadro, i “comandamenti” di Assisi mantengono un valore alto, ma abbisognano –però- di una drammatizzazione. L’involuzione in atto, che ha trasformato la rete da luogo della libertà ad impero della cattiva propaganda, ci costringe a mettere in testa all’agenda la lotta tra vero e falso. La categoria della menzogna è rapidamente passata, infatti, dalla tradizionale “bugia” alla vera e propria ri-costruzione immaginaria della realtà. La non-realtà; i non-fatti. Grazie alle tecniche digitali, nel frattempo entrate nell’utilizzo e nella fruizione di massa, si possono utilizzare i corpi e i volti immettendoli in immagini o narrazioni letteralmente inventate. Spesso per finalità ludiche o commerciali, ma sempre di più per colpire avversari o interlocutori polemici. Insomma, la combinazione tra il ricorso alle profilazioni diffuse per creare il clima di opinione e la facilità con cui si ri-costruiscono i fatti ci impongono un salto di qualità.
Vanno bene le Carte ed è giusto cercare di introdurre principi di autoregolamentazione, ma a questo punto delle cose è urgentissimo mettere con le spalle al muro le istituzioni competenti. Tutte: governo, assemblee elettive, autorità. Non si può andare in simili condizioni, ad esempio, alle prossime scadenze elettorali, stracciando ogni ragionevole par condicio.
Non solo. Accanto alla polarità dialettica tra vero e falso, c’è quella delicata tra trasparenza e riservatezza. Per costruire immagini e notizie false, infatti, viene violata ogni privacy, di cui non è eludibile un serio rilancio della tutela. Anche perché vi è un ottimo punto di riferimento nel Regolamento dell’Unione europea del 2016, ora pienamente in vigore anche in Italia.
Il conflitto si è decisamente spostato, e ce l’ha spiegato bene l’ex consigliere di Donald Trump Steve Bannon, che si erge ora a riferimento dei populisti-sovranisti in giro per il mondo. Ha dichiarato senza giri di parole che l’Italia è il banco di prova.

Assisi 2.0, allora.
Serve un programma alternativo, che metta al centro la natura stessa degli oligarchi della rete: così potenti da non poter rimanere in mani esclusivamente private. Urge un effettivo Stato innovatore, che investa nel capitalismo delle piattaforme, riarticolando i rapporti di forza. E’ un sogno? Forse, ma una vera mobilitazione morale e intellettuale è indifferibile. Un Movimento dei movimenti.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.