Traguardismo

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Radicali liberi. Liberi dall’onere di trovare le firme per far correre  + Europa alle prossime elezioni. Da convinto europeista – ascendente Ventotene – la cosa non mi dispiace, ma certo l’abbinamento Bonino-Tabacci stride per la diversità dei valori e delle biografie che i due sodali provano a superare nel nome di un obiettivo futuro più importante del loro passato.

Eppure, è proprio questo atteggiamento “traguardista” che secondo me dovrebbe guidare le alleanze inedite, che da queste elezioni – per la legge elettorale che le governerà – dovranno nascere. Per esempio, se penso a sinistra, vedo l’ipotesi di una collaborazione M5S e LeU possibile solo in chiave traguardista. Ovvero dove pochi obiettivi di convergenza futuri siano dominanti sui molti punti di divergenza presenti.
Lo so, il pragmatismo non emoziona. Né l’idea di patti di governo vincolanti e rispettati alla tedesca si addice alla tradizione nostrana. Ma l’idea di rivedere lo sfasciacarrozze B di nuovo al lavoro in un governo di destra, dopo il passato ventennio di degrado nazionale, mi terrorizza.

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