Giornalismo sotto attacco in Italia

GIORNATE PER AHED. Per Ahed

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Non bastava il sangue che bagnava le strade,

le case abbattute, le terre espropriate,

le lacrime calde di chi ha perso un suo caro,

il sonno spezzato da un grido e uno sparo.

 

Indossavi un maglione con sopra una stella:

han girato la chiave, hanno chiuso la cella,

ti hanno arrestata chiedendoti il conto

per aver smascherato il loro racconto.

 

Si credevano forti, con le loro pistole,

tu ti opponevi solo a pugni e parole,

Ti processano oggi, ancora bambina,

“colpevole certa, se nata in Palestina”.

 

E mentre si inventano il tuo reato,

resta una cosa che hai loro insegnato:

il filo spinato intorno al cemento

non può fermare la forza del vento.


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