La lezione di Ostia

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Chi sta male, cerca protezione. E basta un pacco di pasta per votare chi te l’ha regalato.  E’ successo ad Ostia, municipio popoloso e critico di Roma, dove i neo-fascisti si sono inseriti nello stato di bisogno e di paura, per offrire la loro inquietante protezione, con il supporto dei membri della famiglia Spada rimasti liberi, dopo le condanne per mafia che hanno decimato il  clan infiltrato da anni sulla costa romana. Il concetto è noto e travalica il quartiere romano: se abbassi il livello di protezione sociale riducendo i servizi essenziali, generi paura. E chi ha paura non vota più. Oppure vota destra, perché il panico porta all’individualismo di sopravvivenza.

Ecco, la sinistra perde voti perché non offre più protezione sociale. Invece di correggere le inefficienze dei servizi pubblici, il PD di Renzi negli anni li ha “affamati” , non contrastando l’evasione fiscale e riducendo le tasse – come l’IMU per i ricchi –  che fornivano i fondi necessari al loro funzionamento.  Così, è aumentata la popolazione in stato di bisogno e di paura. E la destra scambia l’astensionismo con un pacco di pasta. Prendendosi i voti di chi comunque non li avrebbe dati a nessuno, perché nessuno si è occupato di lui.
Per ritornare al governo la sinistra deve ripartire dalla protezione. Con proposte più radicali della decisione degli abbandonati di non votare più. E se i ricchi storcono il naso perché devono pagare le tasse, non fa niente. Chi fa una scelta di campo non può piacere a tutti. Anzi, non deve.

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