Antifascisti senza nessuna timidezza

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Se i casi dei cartelli con il viso di Anna Franck e la maglietta fascista del calciatore a Marzabotto avevano una plateale teatralità, più agghiacciante è il tetro assalto di un gruppo nazifascista nel chiostro di S.Eufemia a Como. Un gruppo organizzato che dal Veneto va “in trasferta” per un’azione punitiva plateale senza assalto fisico per diffondere propaganda xenofoba e anti immigrazione.
Le persone, per lo più anziane, impietrite ci restituiscono l’immagine di una violenza perfino più agghiacciante di quella di chi spacca il naso a un giornalista. Una violenza che non si può più liquidare con qualche luogo comune, un fascismo rigurgitante ormai costituito in decine e decine di movimenti, una buona parte dei quali gode di connivenze politiche più e meno palesi. Silenzio unanime da destra anche in questo caso, del resto.
E’ un movimento che si sta allargando a macchia d’olio in Europa e che in altri paesi ha ormai strutture ben organizzate e peso politico anche maggiore che in Italia. E’ una risacca fascista e nazista che viene esaltata e protetta in paesi dell’Unione come l’Ungheria, ai quali un’Europa più forte dovrebbe chiedere conto pesantemente dei muri e di tutto il resto.
Sono forme organizzate di picchiatori di estrema destra che attraverso il web oggi hanno grande facilità di coordinamento e che molto spesso gestiscono siti di fake news, che rimangono – a mio modesto avviso – uno dei pericoli maggiori per la nostra democrazia. Stupirsi, quindi, di nuovi interventi per bloccare le bufale che diventano becera propaganda sul web non sembra la strada giusta, credo che nei confronti delle fake digitali non dovremmo continuare a temere di sembrare repressivi.
Basta timidezze, basta timidezze su fenomeni come il ritorno dei nazifascisti sotto qualsiasi forma. E’ l’impunità che gli consente di fare azioni che solo 10 anni fa, senza esagerare, non avrebbero avuto il coraggio di compiere. Repressione da un lato e formazione a partire dalla scuola primaria dall’altro, questo si dovrebbe fare.
Colpire e punire azioni come quella di Como e lavorare incessantemente sulla formazione delle generazioni più giovani, spiegando la storia e la proiezione che ha oggi quella storia nella nostra società.
Restare timidi, impacciati, sottovalutare, fare la classica alzata di spalle (“tanto sono episodi isolati”) è uno degli errori più gravi che possiamo commettere. Non è così. Il pericolo è qui, è serio, è reale. Siamo antifascisti perché abbiamo da 72 anni una Costituzione che condanna e impedisce la ricostituzione del fascismo nel nostro paese, da militanti della Costituzione dobbiamo essere militanti antifascisti. Senza alcuna timidezza.


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