Il ruolo del servizio pubblico e i diritti delle donne

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Che ruolo deve avere la tv del Servizio Pubblico? Una domanda che ci ripetiamo costantemente e che risulta a volte persino capziosa: ovvio, essere educativa, favorire la crescita culturale e sociale del Paese. E quante volte ci siamo interrogati sui programmi al momento in onda? Sono educativi? Favoriscono questa crescita? Tanto per capire quale potrebbe essere una direzione interessante da prendere basta vedere i risultati (anche in termini di ascolti ) di una fiction in onda in India.

Si chiama Main Kuch Bhi Kar Sakti Hoon ( traduzione “Io una donna , posso realizzare qualsiasi cosa), una fiction che affronta tabù come violenza sulle donne, aborto e contraccezione.

Detta così rischia di apparire un noioso serial pedagogico. In realtà si è rivelato un enorme successo: in due stagioni la fiction è stata seguita da ben 400 milioni di persone. 400 milioni di persone che hanno osservato il mondo, in molti forse per la prima volta, da un punto di vista diverso, da quello delle donne.  Stiamo parlando dell’India, di un Paese dove i problemi della violenza domestica, dei delitti d’onore, delle aggressioni punitive con l’acido e delle spose bambine sono all’ordine del giorno, dove il ruolo delle donne per molti uomini è meramente gregario se non relegato a quello di essere inferiore. Eppure , ciò che colpisce è che risulta dai sondaggi che la fiction viene apprezzata anche dagli uomini e sta favorendo una presa di coscienza sui temi più scottanti e tabù dell’India .

La potenza della televisione, in questo caso, ha raggiunto anche le campagne, dove  le tradizioni e i pregiudizi sono più radicati, più forti.

I risultati più incoraggianti arrivano dai sondaggi effettuati dopo la fine della seconda serie: la percentuale delle donne che ritengono normale essere picchiate dal marito si è dimezzata, e la gran parte degli uomini intervistati afferma che le donne devono avere uguali diritti sul lavoro e che le ragazze non debbano sposarsi prima dei 18 anni.

Al momento sono solo parole, certo, ma il fatto che almeno davanti ad un intervistatore ci si senta a disagio nell’affermare qualcosa di diverso, è già un risultato notevole. Ecco. Questo un esempio del ruolo educativo della TV. E da noi? Continuando sulla scia dei diritti delle donne e della lotta alla violenza cosa abbiamo proposto nel nostro Paese? Spettacolarizzare la violenza non è particolarmente educativo, stimolare l’interesse morboso neppure. A mio modesto parere è solo questo che abbiamo fatto finora.

E’ evidente che l’India è una realtà anni luce lontana da quella italiana , ma facendo le dovute proporzioni, decidendo i palinsesti e finanziando realizzazioni di fiction ad hoc, anche la RAI potrebbe mettersi in questa scia. Per inciso, a ideare e produrre la fiction indiana, una ONG. Anche qui da noi, tanto per smuovere le acque, potrebbe essere un’idea…


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