Giornalismo sotto attacco in Italia

Il “fantasma” batte i suoi colpi

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Di Rino Giacalone 

Altro che boss morto o lontano dalla Sicilia e dalla sua terra trapanese. Matteo Messina Denaro, perfettamente ancora in grado dalla latitanza di controllare la mafia trapanese, interpellato da emissari della cosca di Marsala su un diverbio esploso dentro la famiglia diede un preciso ordine, quello di dirimere i contrasti, in caso contrario “era pronto a muovere il suo esercito”.

Il “fantasma” della mafia belicina è anche un paciere tutto di un pezzo, un boss per nulla in difficoltà, ma in grado di esercitare pienamente il suo potere di indiscusso capo. Era il 2015. I carabinieri dei Ros e del comando provinciale di Trapani che si stavano occupando della cosca mafiosa marsalese, in diretta, attraverso una intercettazione, hanno potuto ascoltare la voce di un emissario del boss latitante dal 1993, mentre informava la famiglia dei voleri di Messina Denaro. Un paciere che se fosse rimasto inascoltato “era pronto a muovere il suo esercito” anche a costo di abbandonare la strategia della mafia sommersa. E i contrasti, esplosi attorno alla divisione di un bottino proveniente da traffici illeciti ed estorsioni, di colpo si acquietarono.

L’emissario del boss di Castelvetrano ed altre tredici persone sono stati arrestati stanotte dai carabinieri nell’ambito del blitz antimafia denominato “Visir”. Gli arresti sono scattati in esecuzione di un provvedimento di fermo giudiziario firmato dai pm Di Leo e Padova della Dda di Palermo, tutti i soggetti appartenenti alla cosca mafiosa di Marsala sono indagati per associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi e altri reati gravati dall’accusa di avere favorito Cosa nostra. L’inchiesta antimafia ha delineato assetti e gerarchie della famiglia mafiosa di Marsala. Secondo le stesse indagini il capo mafia Matteo Messina Denaro, non trascorre la latitanza lontano dalla Sicilia occidentale. Una latitanza che resiste nonostante arresti e i colpi inferti alle casse della mafia trapanesi con sequestri e confische di ingente valore. Una latitanza che ancora una volta, così pare confermare il blitz di queste ore, è garantita da coperture eccellenti, tra mafia e massoneria.

Messina Denaro ricercato per omicidi e stragi, continua a mantenere il controllo della mafia imprenditoriale e della tradizionale organizzazione mafiosa che gestisce traffici di droga e riciclaggio di denaro.

Da liberainformazione


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