Licenziamenti collettivi a Telecity, Telestar e Radiocity: Fnsi e Assostampa lanciano la mobilitazione

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L’editore di Telecity, Telestar e Radiocity ha annunciato di voler avviare le procedure di licenziamento collettivo per 60/70 dipendenti, la metà della forza lavoro. La Fnsi e le Associazioni regionali competenti reagiscono lanciando la mobilitazione: «Misure inaccettabili».

L’editore di Telecity, Telestar e Radiocity ha anticipato la volontà di avviare le procedure di licenziamento collettivo per 60/70 dipendenti, ovvero per l’equivalente della metà della forza lavoro in essere, oltre alla chiusura di almeno una sede regionale.

Slc-Cgil, la Rsu, la Fnsi e le Associazioni regionali competenti hanno contestato la decisione dal momento che l’azienda avrebbe ancora lo spazio per poter proseguire con gli ammortizzatori sociali. Inoltre le organizzazioni sindacali hanno chiesto chiarezza sul piano industriale futuro e sulla gestione dell’azienda stessa.

Le preoccupazioni del sindacato riguardano anche la tempistica dell’annuncio, dal momento che, per stessa ammissione della società, una misura così traumatica garantirebbe comunque solo 6 mesi di sopravvivenza legati all’impegno temporaneo della concessionaria di pubblicità nella trasmissione “Diretta Stadio” su 7Gold.

Le organizzazioni sindacali hanno quindi chiesto che, anche nell’ipotizzato caso di cambio dell’appalto, il committente 7Gold si faccia garante della continuità occupazionale.

«Dopo anni di sacrifici dei dipendenti, che dal 2012 sopportano gli ammortizzatori sociali in percentuale elevata – spiegano le sigle sindacali – riteniamo inaccettabili le misure prospettate dall’azienda e per questo motivo annunciamo fin da ora la mobilitazione dei dipendenti e tutte le iniziative finalizzate alla tutela dell’attuale livello occupazionale e al potenziamento del prodotto editoriale la cui inadeguatezza è sempre stata evidenziata in ogni sede di trattativa negli ultimi cinque anni».

Da fnsi

 


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