Giornalismo sotto attacco in Italia

La Rai raccolga appello Amnesty. Una luce sempre accesa fino alla verità

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Un anno fa fu rapito Giulio Regeni, giovane ricercatore italiano. Il suo corpo fu ritrovato il 3 febbraio. Torturato. E ucciso.
Ma chi è il colpevole?
Sulla risposta a questa domanda è ancora buio.
L’Egitto nei fatti non ha mai collaborato alle indagini.
Le uniche, poche, verità sulla vicenda sono arrivate da inchieste giornalistiche. Come il lavoro di Giulia Bosetti per PresaDiretta, che da subito parlò della pista degli ambulanti egiziani. E poi Floriana Bulfon, per l’Espresso.
Ma ancora siamo lontani da una verità compiuta. Quello che chiedono, e cui hanno diritto, i genitori di Giulio Regeni.
Gli invati della Rai, di tutte le testate (in particolare Maria Gianniti del Giornale Radio e Amedeo Ricucci del Tg1) hanno fatto e stanno facendo uno straordinario lavoro.
Non spegniamo mai i riflettori. La Rai raccolga l’appello di Amnesty International e assicuri una copertura forte e costante. Fino a quando non avremo restituito ai genitori di Giulio, e a tutto il nostro Paese, la verità.
Lo dobbiamo a Giulio Regeni, e ai tanti “senza nome” vittime delle stesse torture.
Per questo l’Usigrai parteciperà oggi alle 19.20 alla fiaccolata in Piazza Montecitorio a Roma.


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