Giornalismo sotto attacco in Italia

Terremoto 2026

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Vorrei parlare del terremoto del 2026. Quello che le statistiche prevedono circa ogni dieci anni nelle zone rosse. Vorrei parlare dei morti che oggi sono ancora vivi. E si possono salvare. Del crollo delle case e delle chiese che oggi sono ancora in piedi. E si possono salvare. Che facciamo, aspettiamo il terremoto del 2026 e poi chiediamo i soldi all’Europa? O li cerchiamo adesso combattendo evasione e corruzione a casa nostra per finanziare la prevenzione? I cattivi sono a Bruxelles o gli ignavi a Palazzo Chigi? I cinici sono i tedeschi o gli incapaci siamo noi?
Sono stanco di sentire ringraziare i volontari e assolvere i politici e chi li ha eletti. Cioè noi elettori di bocca buona. Vorrei meno cuore e più cervello. Cioè l’intelligenza che mette in relazione la vera lotta alla corruzione ed evasione, al cambiamento civile essenziale per rendere antisismica l’edilizia e la correttezza.
“Forte scossa di terremoto. Pochi danni. Nessun morto. Nessun crollo” E’ questo il telegiornale che vorrei sentire nel 2026.


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