Micro finanziamento ai partiti tramite sms, Coen Cagli (Roma Fund-raising.it): “meccanismo identico a quello delle raccolte fondi solidali? Non scherziamo…”

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Massimo Coen Cagli, direttore scientifico della Scuola di Roma Fund-raising .it e autore del Primo Manifesto per un nuovo Fundraising, presentato alla Camera lo scorso 11 dicembre, interviene sul meccanismo del micro finanziamento ai partiti tramite sms.

E’ notizia di ieri il via libera ai micro finanziamenti ai partiti, che  potranno partire già in vista delle amministrative di questa primavera.  Per i cittadini sarà possibile finanziare il proprio partito inviando un sms, di 1 o 2 euro da cellulare oppure fino a 10 euro se da telefono fisso. Il meccanismo sembrerebbe essere identico a quello delle raccolte fondi per campagne di solidarietà. Appunto, sembrerebbe. In realtà sono due meccanismi estremamente diversi e con due benefici fondamentali diversi. Nel caso dei partiti i numeri dove inviare l’sms saranno assegnati “in modo stabile”. Ciò significa che le persone potranno metterli in rubrica e recuperarli ad ogni competizione elettorale, certi di dare i soldi sempre alla stessa formazione politica.

Inoltre sarà possibile sempre per i partiti, ottenere le informazioni sensibili dei cittadini che effettueranno la donazione tramite sms. Quando doneremo del denaro al M5S, a Forza Italia, alla Lega oppure al Pd, consegneremo nelle mani della società telefonica e poi del partito una informazione personale semplicemente dando il nostro consenso al trattamento dei dati.

“Che i partiti si dotino di strumenti per il finanziamento da parte dei cittadini è cosa molto buona- afferma Coen Cagli- meno buono è il sistema per cui per il finanziamento ai partiti si trovano mezzi e canali di facilitazioni che per il mondo non profit e dei servizi alla collettività sono da sempre una chimera. Noi della Scuola abbiamo dedicato un intero paragrafo del Manifesto per un nuovo Fundraising alla riforma dell’sms solidale chiedendo nello specifico a) un numero dedicato e permanente per le organizzazioni; b) ricevere i dati di chi ha effettuato la donazione. Come mai i partiti ottengono questi benefici e le associazioni non profit no?  Come mai le compagnie telefoniche e il Garante per la Privacy con grande solerzia danno pareri positivi sull’ operazione quando il più delle volte al mondo non profit è stato detto che una cosa del genere non sarebbe stata possibile con l’sms solidale? In altri paesi come la Spagna ad esempio- continua Coen Cagli- l’uso dell’sms solidale per sostenere le cause sociali ha fatto registrare un aumento significativo dei donatori con una notevole riduzione dei costi di fundraising in particolare per l’acquisizione di nuovi donatori. Se si vuole veramente che il Terzo Settore sia il primo, come dice il presidente del consiglio Renzi, questi provvedimenti dovevano essere attuati da subito, senza aspettare la Riforma del Terzo Settore. Lo stesso discorso vale per il 5 per mille: se al non profit non è dato sapere chi lo ha sottoscritto e ricevere le informazioni sui risultati se non dopo un anno e i soldi dopo due anni, ai partiti tutte le informazioni e i soldi vengono dati in tempo record.

Insomma due pesi e due misure- conclude Coen Cagli- Indovinate un po’ chi ci rimette?”


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