Isabella Ragonese racconta Ilaria Alpi il 20 marzo al Teatro di Vezzano

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Lo spettacolo African requiem 20 marzo 1994: appunti di fine giornata, ultima tappa del progetto di Stefano Massini dedicato a Ilaria Alpi, sarà presentato domenica 20 marzo alle 20.45 al Teatro Valle dei Laghi di Vezzano nell’ambito della stagione organizzata da Fondazione Aida e Comunità Valle dei Laghi. Isabella Ragonese per il Teatro delle donne farà rivivere il dramma dell’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin proprio il giorno in cui ventidue anni fa furono assassinati. Lo spettacolo si fregia del patrocinio dell’Associazione Ilaria Alpi.

In scena oltre a Ragonese vi saranno i musicisti Luca Baldini, Massimo Ferri, Enrico Zoi per le musiche originali di Enrico Fink e l’amichevole partecipazione in video di Gioele Dix e Gianmarco Tognazzi.

Prima dello spettacolo alle 17.30 presso il foyer del teatro è in programma l’incontro con la scrittrice Gigliola Alvisi che presenterà “Ilaria Alpi. La ragazza che voleva raccontare l’inferno” (Rizzoli).

Su un palcoscenico decadente, popolato di carcasse di barili rugginosi, immersi in un’atmosfera perennemente incerta, nebbiosa come la Mogadiscio descritta da Ilaria Alpi – sempre grigia di smog e di vapori – prende vita un recital di luci ed ombre, dove una partitura di voci si amalgama continuamente alla musica e a suggestioni video. Siamo nei dieci secondi successivi all’omicidio: un bagliore di luce, poi il caos di una faticosa presa di coscienza. Isabella Ragonese è un’Ilaria Alpi appena uccisa, che si desta come da un improvviso letargo e ripercorre la propria vicenda in un susseguirsi di saette di memoria. Ne nasce una carrellata di tredici frammenti, incursioni spietate nella ferita ancora sanguinante di una Somalia contraddittoria, terra di torbidi compromessi e nefandi accordi mascherati dietro l’alibi di una beffarda cooperazione. In un vortice di evocazioni e di opposti stati d’animo, fra tesissime ascese e discese vertiginose, la tela del calvario si tesse e ritesse da sola, componendo un puzzle inaudito in cui le parole di Ilaria si aprono in nitidi flash-back dove i faccendieri hanno i sorrisi larghi di Gioele Dix, e il Sultano di Bosaaso i toni di un asettico intollerabile Gianmarco Tognazzi.

Nel ventesimo anniversario dell’omicidio di Ilaria Alpi a Mogadiscio (1994-2014), Stefano Massini conclude il suo progetto drammaturgico intorno alla giornalista del Tg3: un percorso teatrale affidato alle voci di tre grandi interpreti che si sono susseguite nel tempo: prima Ottavia Piccolo, quindi Lucilla Morlacchi e infine Isabella Ragonese. Il progetto giunge a compimento nel segno dell’interazione con la musica dal vivo e con le sequenze video, a sigillo di una grande “narrazione di immagini” dove l’Africa è ventaglio di suoni, odori, colori, percezioni sparse.


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